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LUGANO

Ceresio verde evidenziatore

Non erano alghe quelle che ieri hanno colorato le acque all’altezza del Lungolago.
Ceresio verde evidenziatore
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Ceresio verde evidenziatore
Non erano alghe quelle che ieri hanno colorato le acque all’altezza del Lungolago.

LUGANO - Alghe tossiche? Non ci sono le temperature adatte per la loro proliferazione e poi il colore non è quello solito a cui siamo abituati. Che cos'è allora quella macchia verde comparsa nel Ceresio ieri pomeriggio?

Le immagini, inviate da un lettore, mostrano chiaramente una chiazza di un verde artificiale (che ricorda quello degli evidenziatori) che si espande da un pontiletto, attorno a 5 barche. Poco sopra una manciata di curiosi che osservano e poi vanno via.

Dal colore e dalla sua area ben circoscritta, sembrerebbe trattarsi di fluoresceina. Si tratta di un colorante utilizzato per verificare perdite o rotture nelle canalizzazioni. Talvolta, questi coloranti vengono impiegati per la verifica delle vie di smaltimento delle acque. Come riportato dalla maggior parte delle schede dei dati di sicurezza che caratterizzano i prodotti chimici è necessario evitare la fuoriuscita nell’ambiente e la colorazione indesiderata dei corsi d’acqua.

Da noi contattato, il picchetto della Sezione della protezione dell'aria dell'acqua e del suolo (SPAAS) è intervenuto sul posto (per la precisione Via Vincenzo Vela, Lungolago di Lugano, all’altezza della Gioielleria Bucherer), insieme a due militi del Corpo Pompieri di Lugano sul luogo della segnalazione.

Dalle prime valutazioni effettuate sul posto, è emerso che si trattava con ogni probabilità di fluoresceina, il tracciante comunemente impiegato in ambito tecnico. «L’immissione della sostanza sarebbe avvenuta prima del nostro arrivo e abbiamo potuto ipotizzare il punto di immissione nel Ceresio, ma a causa delle condizioni meteorologiche e del deflusso di acque meteoriche non abbiamo potuto individuare e localizzare l’origine precisa», precisa Andrea Ghidotti, Collaboratore scientifico SPAAS.

Nei prossimi giorni è previsto un contatto con l’Ufficio tecnico del Comune di Lugano per verificare se siano a conoscenza di attività in corso che prevedono l’utilizzo di traccianti in quell’area.

«Fortunatamente - conclude Ghidotti - la fluoresceina non è classificata come sostanza tossica né per l’uomo né per l’ambiente; essa si degrada naturalmente con l’esposizione alla luce solare e non sono da prevedere rischi o effetti dannosi per l’ecosistema lacustre».

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