Lo svizzero rapito in Francia è stato «torturato»
Emergono nuovi dettagli sul caso che ha coinvolto le forze dell'ordine svizzere e francesi. Il 22enne racconta: «Colpito con coltello e taglierino»
LOSANNA - Lo svizzero tenuto prigioniero per alcuni giorni in Francia è stato «gravemente maltrattato e ferito», fa sapere la Polizia cantonale del Canton Vaud, che prende posizione su quanto reso noto dai colleghi di Lione, aggiungendo altri dettagli. La vittima ha parlato con la RTS, raccontando il suo incubo: ha detto di essere stato torturato per quattro giorni e di aver subito più di trenta colpi di coltello e di taglierino.
Secondo la Polizia, a lanciare l'allarme sulla sparizione dell'uomo è stato, venerdì 29 agosto poco prima delle 20, un informatore, che l'ha avvertita che un cittadino svizzero era trattenuto in Francia contro la sua volontà. Il 22enne (inizialmente si era parlato genericamente di una persona attorno ai 20 anni) è stato liberato il 31 agosto, con un'operazione condotta dal Gruppo di Intervento della Gendarmeria nazionale (GIGN). Le autorità francesi hanno lavorato di concerto con quelle svizzere, con un coordinamento tra la Polizia del Canton Vaud, la polizia criminale federale, la gendarmeria francese e il Centro di cooperazione di polizia e doganale (CCPD).
La Polizia vodese è responsabile delle indagini e opererà in stretta collaborazione con la sezione investigativa di Grenoble della Gendarmeria francese.
Per quanto concerne il movente, si fa largo l'ipotesi che possa essere connesso a un contenzioso legato al mondo delle criptovalute. Non si sa se il 22enne ne faccia parte, secondo fonti è un possessore di monete virtuali. Nell'intervista, ha chiarito che non è vero che sui social si è finto un investitore: ha precisato di non essere presente con profili su alcuna piattaforma.
Era detenuto in un edificio vicino alla stazione TGV di Valence. Per il suo rapimento sono state finora arrestate sette persone. Lui non ha voluto precisare alla RTS come mai si trovasse nella città francese.
