Quella predazione «a 30 metri dal grotto» passata in sordina


Quattro capre uccise. L'Ufficio Caccia e Pesca: «Non adeguatamente protette». Il proprietario: «La gente ha paura»
Quattro capre uccise. L'Ufficio Caccia e Pesca: «Non adeguatamente protette». Il proprietario: «La gente ha paura»
RIVERA - Il lupo ha colpito ancora, in silenzio. Perché a quasi due settimane dall'accaduto (i fatti risalgono allo scorso 14 agosto), della predazione avvenuta a Rivera - a due passi dal Grotto del Ceneri, conosciuto anche come Grotto dei socialisti -, non si era saputo ancora nulla.
La gente del posto è scontenta. Al punto che la segnalazione (con tanto di documentazione fotografica, di quelle che fanno passare l'appetito), ci è arrivata non dal proprietario delle bestie predate, ma da alcuni suoi conoscenti.
«Le Autorità sono intervenute, ma la notizia non è uscita», lamentano. Tramite l'Ufficio Caccia e pesca scopriamo che, in realtà, la predazione è stata annunciata, con regolare trafiletto, sulla pagina "Grandi Predatori" del sito del Dipartimento del territorio, alla sezione "Attualità". Poche righe, passate in sordina, che riferiscono del «ritrovamento di tre capre morte e una ferita, in seguito deceduta». Si parla di «animali non protetti adeguatamente» e di «analisi del DNA» in corso.
Un rapporto che disturba il proprietario delle capre uccise, Jovo Ninkovic. «Erano protette da doppia recinzione. Su sette capre ne ha sventrate quattro. È vero, non c'è elettrificazione, ma da quelle parti passano bambini e toccano tutto». Quindi lancia un appello: «Qui non siamo su un alpe, il Grotto è a 30 metri, è una zona abitata. E la gente ha paura».