Barche svizzere in Italia (di nascosto). Multe e un sequestro

Ventiquattro casi di irregolarità riscontrati. In uno di questi si è configurato il reato di evasione fiscale.
VARESE - Con la barca svizzera, la manutenzione in Italia senza dichiarare la data d'ingresso nel Belpaese. Un'irregolarità, questa, emersa più volte nell’ambito delle attività di vigilanza doganale portate avanti dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane presso diversi cantieri navali situati sulle coste del Lago di Lugano e del Lago Maggiore, in provincia di Varese.
I controlli, come detto, avevano l’obiettivo di verificare la corretta applicazione delle normative riguardanti l’ingresso e la permanenza in Italia di imbarcazioni provenienti dalla Svizzera, destinate a interventi di manutenzione ordinaria.
L’attività ispettiva ha portato alla luce ventiquattro casi di irregolarità, riconducibili alla mancata comunicazione alle autorità doganali della data di ingresso dei natanti nel territorio nazionale. Questa omissione comporta conseguenze rilevanti sia sul piano fiscale che amministrativo. La comunicazione iniziale, infatti, è necessaria per attivare il conteggio del periodo massimo di diciotto mesi previsto per l’ammissione temporanea di beni extracomunitari, durante il quale è possibile beneficiare dell’esonero dal pagamento dei diritti doganali.
Nel corso delle verifiche, è stato inoltre individuato un caso particolarmente grave: un’imbarcazione svizzera risultava presente nelle acque italiane ben oltre il limite stabilito dalla normativa europea, senza che fosse stata effettuata la prevista dichiarazione doganale. Il proprietario non aveva assolto gli obblighi doganali previsti, configurando un’evasione fiscale. Il natante è stato sequestrato per contrabbando.