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Rapina al portavalori, carcere confermato per uno dei quattro

Decisione del tribunale di Busto Arsizio, al termine del processo per direttissima. Altri due ai domiciliari. Obbligo di firma per un quarto
Polizia di Stato Como
Rapina al portavalori, carcere confermato per uno dei quattro
Decisione del tribunale di Busto Arsizio, al termine del processo per direttissima. Altri due ai domiciliari. Obbligo di firma per un quarto

COMO - Resterà in carcere uno dei quattro malviventi finiti in manette per la rapina al portavalori avvenuta ieri in centro a Como.

Arresti domiciliari e obbligo di firma - La decisione è arrivata al termine del processo per direttissima, tenutosi stamattina (mercoledì 7 maggio) presso il tribunale di Busto Arsizio. Altri due sono finiti agli arresti domiciliari. Il quarto, invece, avrà l’obbligo di firma per due volte al giorno in commissariato.

Foglio di via - Per tutti e quattro, il questore di Como ha deciso di emettere il foglio di via da Como per due anni. I quattro soggetti, due di 19 anni, uno di 34 e l’altro di 21 anni, sono tutti cittadini italiani, ma di origini rom e residenti in un campo nomadi del milanese.

La refurtiva - Per quanto riguarda la refurtiva, la polizia di Como ha confermato che la banda aveva sottratto 1400 euro e circa 260 grammi totali di lamine d'oro. Secondo una prima ricostruzione, il responsabile del portavalori è stato sorpreso dai quattro uomini durante una fermata per una breve commissione in centro a Como, in via Borgovico. Quando si è accorto che alcune persone si erano introdotte all’interno del veicolo, rubando il denaro e l'oro lasciati sul sedile, ha subito allertato le forze dell'ordine.

L'inseguimento - «L’allarme, giunto alla centrale operativa della questura di Como, è stato diramato alle volanti di zona e agli equipaggi della polizia stradale, ai quali si sono aggiunte le pattuglie della squadra mobile, che hanno immediatamente intercettato l’auto dei fuggitivi, che si dirigeva a forte velocità imboccando l’autostrada A9 in direzione Milano», ha specificato la Polizia di Stato.

Lo schianto sull'A9 - Dopo molti chilometri e un inseguimento definito pericoloso dalle autorità italiane, durante il quale l’auto dei banditi si è lanciata in manovre rischiose anche per l'incolumità degli altri automobilisti, i fuggitivi hanno terminato la loro fuga sullo svincolo autostradale di Saronno, schiantandosi contro un guardrail.

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