Una valanga di sospetti: rischia fino a cinque anni di prigione

Dopo una lunga inchiesta ecco l'atto d'accusa nei confronti di un 49enne che aveva creato un buco plurimilionario nel ramo immobiliare.
LUGANO - Dopo dieci anni, ecco l'atto d'accusa. E i capi nei confronti di un 49enne bellinzonese arrestato a inizio 2015 per avere creato un buco plurimilionario dopo una serie di operazioni immobiliari, sono parecchi. E pesanti.
Tra i tanti reati, si ipotizza ad esempio quello di truffa aggravata commessa per mestiere. E questo «data la disponibilità dell'imputato ad agire ripetutamente per assicurarsi una regolare fonte di reddito».
Più volte nel testo dell'atto d'accusa compare l'espressione "inganno con astuzia", una specie di fil rouge nell'esperienza dell'uomo che, lo ricordiamo, aveva già trascorso sei mesi in carcere preventivo e in regime di sconto anticipato della pena. D'altra parte sono diversi i creditori che ancora oggi attendono giustizia. E forse, nonostante gli attestati di carenza beni presentati dallo stesso 49enne, un risarcimento.
L'incarto in tutti questi anni è passato nelle mani di ben tre procuratori. Ora però il procuratore pubblico Daniele Galliano ha messo la firma definitiva su quello che a tutti gli effetti è il riassunto di una valanga di ombre nei confronti dell'imputato.
Gli altri reati per cui il 49enne è accusato? Appropriazione indebita ripetuta, falsità in certificati, amministrazione infedele aggravata ripetuta, diminuzione dell'attivo in danno dei creditori ripetuta, conseguimento fraudolento di una falsa attestazione ripetuto.
Si chiude così un'inchiesta estremamente complessa. Stando all'atto d'accusa, l'imputato (per cui vale comunque la presunzione di innocenza) rischia fino a cinque anni di carcere. Ancora non è nota la data del processo.