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Pescate con i Live Sonar? Qui non li potete più usare

Introdotta una moratoria di tre anni per evitare rischi di sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche e le possibili implicazioni sul benessere animale
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Pescate con i Live Sonar? Qui non li potete più usare
Introdotta una moratoria di tre anni per evitare rischi di sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche e le possibili implicazioni sul benessere animale

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato annuncia l’entrata in vigore immediata di importanti novità riguardanti la pesca nei laghi Verbano, Ceresio e nel fiume Tresa. Le modifiche, inserite nel Regolamento di applicazione della legge cantonale sulla pesca e sulla protezione dei pesci e dei gamberi indigeni (in vigore dal 1996), recepiscono gli accordi firmati dai Commissari svizzero e italiano per la gestione delle acque condivise. Contestualmente, il regolamento viene aggiornato per allinearsi agli ultimi sviluppi legislativi cantonali.

Stop al Live Sonar: una moratoria di tre anni
Al centro del dibattito c’è la tecnologia Live Sonar, sofisticati ecoscandagli in grado di mostrare in tempo reale e con altissima definizione i movimenti dei pesci. Se da un lato rappresentano un salto tecnologico per i pescatori, dall’altro sollevano dubbi sulla sostenibilità della pesca e sulla tutela delle specie ittiche.

La Commissione Italo-Svizzera per la Pesca (CISPP) ha espresso forte preoccupazione per un uso massiccio di questi strumenti, evidenziando i rischi di sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche e le possibili implicazioni sul benessere animale.

Per questo motivo, è stata introdotta una moratoria precauzionale di tre anni: fino al termine di questo periodo, nelle acque di Verbano, Ceresio e Tresa è vietato l’uso e la detenzione a bordo di ecoscandagli con tecnologia Live. Restano invece consentiti gli ecoscandagli tradizionali.

Verso una pesca sostenibile
Durante la moratoria, la Commissione monitorerà da vicino l’evoluzione delle tecnologie e valuterà soluzioni a lungo termine che permettano di coniugare innovazione, rispetto dell’ambiente e sviluppo equilibrato della pesca. L’obiettivo resta quello fissato dalla Convenzione tra Svizzera e Italia: proteggere l’ecosistema acquatico e garantire un futuro sostenibile a tutte le forme di pesca nelle acque condivise.

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