Dimagrire come le celebrity, il lato oscuro dietro le "punturine" dei VIP
Persino Serena Williams è diventata testimonial dei farmaci dimagranti. Il coach e nutrizionista Francesco Tutino: «Mangiano anche muscolo e non si parla mai di tutti gli effetti collaterali che si portano dietro».
LUGANO - Ha fatto discutere nelle scorse settimane il video di Serena Williams (nota star del tennis) in cui dichiara di aver perso 14 chili dopo la nascita della sua seconda figlia grazie a un farmaco GLP-1. La sua perdita di peso fa parte di una campagna pubblicitaria per un'azienda di cui il marito è membro del consiglio di amministrazione.
La scelta della ex tennista è stata pesantemente criticata. Per molti, infatti, la Williams rappresenta un modello di comportamento oltre che una donna che da sempre combatte contro gli standard di bellezza. Lei stessa, d’altra parte, ha dovuto avere a che fare con le numerose critiche sul suo corpo: troppo grosso, troppo muscoloso, non abbastanza femminile, a detta di molti.
Ma come funziona questo prodotto dimagrante? Lo abbiamo chiesto a Francesco Tutino, coach, nutrizionista e operatore nutriceutico.
«Ormai tutti sappiamo che prodotti a base di semaglutide nascono come farmaci studiati per combattere il diabete di tipo 2. La somministrazione tiene sotto controllo la glicemia, rallenta lo svuotamento gastrico, quindi la digestione, e si è sazi più a lungo. Conseguenza: si riduce l'appetito, si cerca meno cibo e... si dimagrisce. L'uso come farmaco dimagrante è stato quindi una conseguenza inevitabile. Il fatto che attori hollywoodiani e persone influenti siano stati tra i primi utilizzatori di questo medicamento ne ha decretato il successo e la popolarità».
Insomma, funziona.
«Anche velocemente. Peccato che tra le controindicazioni annoveri proprio il classico effetto yo-yo. Una volta che ne sospendi l'assunzione, l'appetito ritorna e con esso anche i chili persi. Il metabolismo non si inganna così facilmente».
Cura miracolosa, ma neanche troppo...
«Per agire a livello metabolico devi dare uno stimolo biomeccanico - sostanzialmente devi allenarti - e abbinarlo a una dieta bilanciata. Se non combini queste due abitudini non sarai mai in grado di ottenere un dimagrimento duraturo».
Sta portando l'acqua al suo mulino.
«Non lo dico io, lo dice la scienza».
Ciò che suggerisce non è certo facile come farsi un'iniezione.
«È un percorso. Devi essere seguito da un professionista e ci vogliono mesi per dei risultati. Per far sì che siano duraturi devi cambiare proprio stile di vita».
Ecco perché tutti si buttano sul farmaco.
«Perché pensano solo al risultato immediato e non guardano al resto. Ma il farmaco non è certo esente da effetti collaterali, ricordiamolo. Tra i più comuni? Nausea, vomito, problemi intestinali…».
Non è tutto oro...
«E non è tutto grasso quello che il semaglutide si "mangia". Tra gli effetti collaterali annoveriamo anche il rischio di sarcopenia, ovvero la perdita di massa magra. E ricordiamo che il muscolo non è solo estetico, sostiene la nostra struttura scheletrica. D'altra parte mangiando poco e riducendo l'apporto proteico sopraggiunge quello che viene chiamato catabolismo. La prima fonte di energia a cui il corpo va ad attingere in caso di necessità è proprio il muscolo. Motivo? Il corpo si attiva per salvaguardare gli organi e il cervello, qui va a prendere dalle scorte di glicogeno nel muscolo».
Quindi ne sconsiglia l'uso.
«No, ma devi essere seguito da un medico o un nutrizionista. Ci vuole un piano nutrizionale che sappia fornire le calorie necessarie all'organismo. Anche per evitare di ottenere l'effetto contrario: cioè mandare in blocco il metabolismo e non dimagrire più. L'ideale è combinare il tutto con l'attività fisica, indispensabile per preservare la massa muscolare».
