Le "Visioni parallele" tra parola e immagine


La rassegna di LAC edu debutta giovedì 25 settembre con "Il gabbiano" di Marco Bellocchio
La rassegna di LAC edu debutta giovedì 25 settembre con "Il gabbiano" di Marco Bellocchio
LUGANO - Il cinema Iride di Lugano ospiterà giovedì 25 settembre alle 18 il primo appuntamento di "Visioni parallele". La rassegna cinematografica è pensata per accompagnare e approfondire alcuni spettacoli che compongono il focus principale della stagione, "Vite parallele", ponendo al centro il dialogo tra letteratura, teatro e cinema.
I film selezionati sono tratti da grandi romanzi od opere teatrali che, dopo essere stati consacrati sul grande schermo, tornano oggi a vivere sul palcoscenico attraverso nuovi sguardi registici e drammaturgici: "Il gabbiano" di Marco Bellocchio (1977), dall’omonimo dramma di Anton Čechov; "Madame Bovary" di Claude Chabrol (1991), dal romanzo di Gustave Flaubert; "Amadeus" di Miloš Forman (1984), dal testo teatrale di Peter Shaffer, offrono esempi emblematici della trasposizione da parola scritta a immagine in movimento.
A questi si affiancano adattamenti più liberi e audaci come "Fantozzi" di Luciano Salce (1975), ironica e tragica icona dell’italianità creata da Paolo Villaggio; "Fahrenheit 451" (1966) di François Truffaut, dall'omonimo romanzo fantascientificodistopico di Ray Bradbury; "Orlando" (1992), raffinata rilettura cinematografica del romanzo di Virginia Woolf firmata da Sally Potter.
Completa la rassegna un dittico dedicato all’intelligenza artificiale: "Blade Runner" di Ridley Scott (1982), ispirato al romanzo di Philip K. Dick, e "Lei" (Her) di Spike Jonze (2013) propongono spunti di riflessione sull’identità, l’empatia e il futuro dell’essere umano, temi che gli spettacoli del percorso tematico Intelligenze quantiche accolgono e rielaborano attraverso la propria sensibilità scenica.
"Visioni parallele" è una rassegna pensata per ampliare lo sguardo, favorire connessioni e riscoprire come le grandi storie sappiano trasformarsi, mantenendo intatta la loro forza evocativa.
Ad aprire la rassegna - in occasione del debutto della nuova produzione Dittico della bufera, firmata da Carmelo Rifici - è "Il gabbiano", adattamento televisivo del celebre dramma di Anton Čechov realizzato dal pluripremiato regista Marco Bellocchio nella versione italiana di Angelo Maria Ripellino. Presentato fuori concorso al 30° Festival di Cannes nel 1977, il film trasporta sulle rive di un lago veneto la vicenda del giovane Kostja, aspirante autore teatrale in conflitto con la madre Arkadina, attrice affermata e seducente.
L’amore per Nina, promessa attrice, si infrange quando lei sceglie di seguire lo scrittore Trigorin: un intreccio di passioni, ambizioni e fallimenti che conduce a un epilogo tragico. Attraverso la lente del cinema, Bellocchio esplora il rapporto tra arte e identità, amore e smarrimento, restituendo a Čechov una lettura intima e contemporanea, capace di illuminare la distanza e la vicinanza tra scena teatrale e immaginario cinematografico. Le immagini del suo Gabbiano, cariche di intensa forza psicologica, rendono palpabile la fragilità dei personaggi, sospesi tra desiderio e disillusione.
La rassegna, curata da Nicola Fiori, è in collaborazione con JFC cinema – IRIDE Lugano, nell’ambito di LAC edu. Entrata gratuita, su prenotazione al sito www.laclugano.ch.