«La difficoltà ormai è quella di tenere le persone fuori»


Arrivato alla settima edizione, il Lugano International Festival Endorfine rafforza il legame con la città. Andrea Leoni: «Endorfine è figlia di Lugano». Roberto Badaracco: «Un festival che colma una lacuna a livello ticinese»
Arrivato alla settima edizione, il Lugano International Festival Endorfine rafforza il legame con la città. Andrea Leoni: «Endorfine è figlia di Lugano». Roberto Badaracco: «Un festival che colma una lacuna a livello ticinese»
LUGANO - «Mi viene da dire che siamo diventati grandi senza neanche accorgercene». Lo dimostrano le aspettative del pubblico tanto quanto i numeri, a partire da quel 7 che incornicia l'edizione a cui l'Endorfine Festival - anzi, ora il "Lugano International Festival Endorfine, presentato in veste ufficiale questa mattina a Palazzo Civico" - è arrivato.
«Endorfine è figlia di Lugano»
I nomi degli ospiti, già annunciati nelle scorse settimane, parlano da sé. Vale la pena citarne qualcuno. Roberto Saviano, Annie Jacobsen, Anabel Hernandez. «È un festival in crescita, che si conferma di anno in anno», ha sottolineato Andrea Leoni, presidente dell'associazione promotrice. Un festival che, richiamando quello che è il tema di fondo dell'edizione, costituisce oggi un pezzo importante sul menu culturale della Città di Lugano. Perché «Endorfine è figlia di Lugano». E quel nuovo "brand", «concordato con la Città» (con cui è stata rinnovata la convenzione, per questo e il prossimo anno) è lì a dimostrarlo. E «per noi - ha sottolineato il vicesindaco Roberto Badaracco, titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi - è un onore pronunciare "International Festival", ma soprattutto il nome di Lugano».
E, programma alla mano, Badaracco non ne fa solo questione di semplice «valore aggiunto». Piuttosto, quei tre giorni vanno a «colmare una lacuna che oserei dire non è solo della città di Lugano, ma a livello ticinese. Ovvero di un festival in grado di portare delle personalità, così importanti, di livello internazionale, che nessuno potrebbe vedere se non alla televisione». Tutto questo, vale la pena ricordarlo, a prezzi accessibili, «grazie agli sponsor pubblici e privati». Città inclusa. «Una vera operazione di socialità culturale», citando le parole di Leoni, senza la quale «semplicemente non potremmo presentare il cartellone che presentiamo, gli spazi che offriamo e, soprattutto, avere un costo del biglietto che sia veramente a prezzi popolari». Tra le novità, il Palazzo dei Congressi ospiterà anche uno spazio "lounge" da vivere tra una conferenza e quella successiva.
E poi ci sono i temi. Quelli «che toccano le persone sul vivo. Che risvegliano un interesse fortissimo». Ed è proprio in questo binomio che il capo dicastero eventi identifica «l'effetto esplosivo» di Endorfine. Quello «che ha prodotto sale sempre piene da diversi anni. La difficoltà è quella di tenere fuori le persone perché in poco tempo arrivano i sold out». Ed è accaduto anche per questa edizione, come conferma Leoni, con i biglietti per l'incontro conclusivo della tre giorni al Palazzo dei Congressi, quello con Roberto Saviano, esauriti in «pochissimi giorni». Un momento "agrodolce" per gli organizzatori. «Da un lato ci ha dato una grande soddisfazione. Dall'altro, tutti i giorni successivi è iniziato un dover dire no alle richieste. È l'altra faccia della medaglia».
Nella "giungla" del public speaking
Molto più lungo è stato per contro il percorso per riuscire a portare lo scrittore italiano in riva al Ceresio. «È stato un inseguimento che è durato tanto tanto tempo». Così come quello per Anabel Hernandez. «La inseguivamo da un po'. Non è una personalità facile da trovare, diciamo, da contattare. Ma quest'anno ci siamo riusciti».
Anche perché la concorrenza è tutt'altro che morbida. «Nel mercato del public speaking a livello internazionale , quando vai a prendere gli ospiti stranieri, ci si trova confrontati a situazioni molto importanti a livello economico, anche perché noi "latini" non abbiamo ancora questa cultura rispetto al public speaking nei paesi anglosassoni. E «vi posso dire che non c'è assolutamente differenza tra un ingaggio di una importante rock band che viene a fare un concerto rispetto a un grande relatore. I cachet diciamo sono assolutamente sovrapponibili. E per loro è del tutto normale». Una giungla in cui i piccoli festival culturali devono difendersi contro le grandi rassegne e quei business forum - «delle piccole Davos» - che hanno le tasche ben più larghe e profonde. «È un mercato tostissimo»; in cui Lugano continua a dire la sua.
LUGANO INTERNATIONAL FESTIVAL ENDORFINE: IL PROGRAMMA
(19 settembre)
- ore 21: Susan Neiman
(20 settembre)
- ore 11: Daniele Adani
- ore 15: Dario Fabbri
- ore 17.30: Anabel Hernandez
- ore 21.15: Ubaldo Pantani
(21 settembre)
- ore 11: Fabio Volo
- ore 15 - Annie Jacobsen
- ore 17.30: Roberto Saviano
La prevendita è disponibile su Biglietteria.ch