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MORBIO INFERIORE

Delitto di Morbio: «Nessuna scemata imputabilità»

La seconda perizia giunge a una conclusione opposta alla prima. Ora spetterà alla corte decidere
Ti press (archivio)
Fonte rsi
Delitto di Morbio: «Nessuna scemata imputabilità»
La seconda perizia giunge a una conclusione opposta alla prima. Ora spetterà alla corte decidere

MORBIO INFERIORE - A distanza di pochi mesi, la seconda perizia dà un risultato opposto rispetto alla prima. L’uomo, 68 anni, che il 26 novembre dello scorso anno uccise la cognata nella sua villa di Morbio Inferiore, non potrebbe beneficiare di alcuna scemata imputabilità.

La notizia è riportata dalla RSI. Il rapporto è stato redatto da un’esperta romanda e giunge a una conclusione opposta rispetto a quella stilata a giugno, in cui invece un altro esperto aveva definito l’accusato non imputabile.

Reo confesso, l'uomo si trova in carcere. Nei suoi confronti, la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ipotizza il reato di assassinio. Il 68enne sarà rinviato a giudizio: quindi toccherà alla Corte decidere.

La dinamica del delitto, ricostruita sul posto lo scorso marzo, conferma quanto emerso nelle prime fasi dell'indagine: l'uomo avrebbe tentato più volte di uccidere la cognata, prima cercando di soffocarla, poi sbattendole la testa contro i gradini della scala interna.

Il movente, apparentemente confermato, sarebbe legato alle difficoltà burocratiche che il 68enne incontrava nel gestire le pratiche legate alla 65enne italiana, che si era trasferita temporaneamente nella sua abitazione per motivi di salute. Una situazione che lo aveva messo sotto pressione, fino all'esplosione della violenza.

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