Nuovo Re e nuova Regina per il Rabadan 2026

La Società conferma il cambio di Corte con un caloroso saluto agli ormai ex-regnanti Renato Dotta ed Elisa Ghelmini-Brenna: «Non si cambia per cambiare, ma per crescere».
BELLINZONA - Un nuovo Re, una nuova Regina e delle nuove Damigelle, con l'edizione 2026 il Rabadan cambia regnanti e corte per quello che l'organizzazione già chiama «un nuovo capitolo» carnascialesco».
«Una scelta importante, presa con convinzione e nel segno della continuità. Il Rabadan è una tradizione viva, che sa custodire le sue radici ma anche guardare avanti, evolversi e aprirsi al futuro. Il rinnovo della Corte arriva dopo anni in cui anche il Comitato organizzatore ha vissuto un profondo ricambio generazionale, accogliendo nuove competenze e sensibilità», spiega il Carnevale bellinzonese via nota.
I nuovi monarchi carnascialeschi verranno eletti, come stabilisce lo Statuto, partendo da una decisione dal Comitato: «In questo quadro, la decisione di avviare una nuova fase si inserisce nel naturale ciclo di rinnovamento che accompagna da sempre la storia dell’evento», spiega la Società Rabadan, «il passaggio di consegne non significa “lasciare indietro”, ma valorizzare ciò che è stato per costruire il futuro. Ogni nuova Corte porta con sé nuove idee, nuovi linguaggi, nuove connessioni con il territorio e con il pubblico. Non si cambia per cambiare, ma per crescere».
Come si elegge una Corte?
Come ci spiega il Presidente della Società Rabadan Giovanni Capoferri, tutto parte dal Re: «Una volta deciso il regnante, starà poi a lui scegliere tanto la “consorte” quanto le Damigelle». Ma come, e quando, si arriva a decidere su quale capo poggerà la corona? «Siamo ad agosto ed è ancora presto per avere una lista di nominativi», aggiunge, «inizieremo a entrare in materia attorno a settembre, intanto - chi lo sa - potrebbero già arrivare delle candidature spontanee. In passato è già capitato».
Società che ci tiene a salutare calorosamente Re Renato Dotta e la Regina Elisa Ghelmini-Brenna, così come alle Damigelle: «La loro dedizione, il loro calore umano e la loro instancabile energia hanno fatto la storia recente del Rabadan. Hanno rappresentato con onore e autenticità lo spirito della festa, conquistando il cuore di migliaia di persone. Il loro contributo non sarà dimenticato, anzi: resteranno sempre parte della nostra grande famiglia», conclude la nota.
Con la decisione si infrange il sogno, che Dotta aveva confidato ai microfoni di tio.ch lo scorso anno, ovvero restare in carica fino all'edizione del 2028, il 165esimo: «Vorrei essere io il re del giubileo», ci aveva detto, «poi l'anno successivo posso anche abdicare».
I dettagli sulla nuova Corte regnante verranno svelati all’apertura della 163esima edizione, che si terrà giovedì 12 febbraio 2026.