Dubbi a non finire: Brenno Martignoni se ne va


Terremoto calcistico nella Capitale: il noto avvocato non sarà più presidente della prima squadra. Alla base della rottura, il caos portato dalla nuova proprietà colombiana.
Terremoto calcistico nella Capitale: il noto avvocato non sarà più presidente della prima squadra. Alla base della rottura, il caos portato dalla nuova proprietà colombiana.
BELLINZONA - Nebbia a non finire. E Brenno Martignoni umanamente non ce la fa più. «Questi non sono i miei valori. Non sono i miei principi. Auguro il meglio all'AC Bellinzona. Però io non posso andare avanti così. Troppe cose strane. Ho un'etica e ho una morale», racconta a tio.ch.
E poi ecco le dimissioni. Non sarà più il presidente della prima squadra della Capitale ticinese. Sullo sfondo, il caos portato dalla nuova proprietà colombiana.
«Avevo assunto questa funzione nello spirito di servizio verso la mia comunità – spiega Martignoni –, attraverso la sana promozione dei gloriosi colori granata. Con principi che sono miei da sempre. Dallo scorso 17 giugno 2024 ho investito forze ed energie, a tutto campo, in un impegno, in cui credevo profondamente, battendomi con convinzione e senso di appartenenza al nostro territorio».
Poi prosegue con amarezza: «Dall’avvio delle trattative per la cessione, mi sono invece confrontato con scelte e impostazioni, di cui non sono stato fatto in nessun modo partecipe. Anzi, da oltre un mese mi sono visto sistematicamente escludere, per poi essere chiamato a un incontro con la proprietà, la prima volta, martedì 29 luglio 2025 a Lugano. Questi modi e queste modalità ora si scontrano con il mio essere e la mia persona. Non solo come professionista, ma pure quale figura pubblica di riferimento. Così stando le cose, annuncio, con effetto immediato, la mia cessazione della delega, conferita da ACB 1904 SA per mandato diretto, da presidente della prima squadra».




















