«Abbiamo investito tanto, ma siamo sempre vuoti»


Il grido disperato di Priscilla Dadò, gerente del Grotto Paradiso di Castaneda: «A rischio chiusura, pur avendo dato l'anima. Aiutateci a sopravvivere».
Il grido disperato di Priscilla Dadò, gerente del Grotto Paradiso di Castaneda: «A rischio chiusura, pur avendo dato l'anima. Aiutateci a sopravvivere».
CASTANEDA (GR) - Un vuoto che spaventa. È quello del Grotto Paradiso di Castaneda, in Calanca (Grigioni). Un locale idilliaco gestito dalla 33enne valmaggese Priscilla Dadò. Ora il Grotto Paradiso rischia di sparire. Ed è la stessa responsabile a raccontarlo. «Siamo sempre più vuoti. E non sappiamo perché. Abbiamo fatto un sacco di investimenti, soprattutto sulla qualità. Invano».
Tutto alla lettera – Quante volte Massimo Suter, presidente di Gastro Ticino, ha evidenziato come i ristoratori debbano essere creativi, accoglienti, intraprendenti? Priscilla ha applicato alla lettera il "credo" di Suter. «Io e mia mamma Patty, che porta avanti il grotto con me, siamo andate anche oltre. Siamo sorridenti, accoglienti. La cucina è ottima e lo capisco dalle recensioni che ci lasciano i clienti. Puntiamo tanto sull'igiene, su prezzi abbordabili, sui prodotti regionali, sui social».
I primi campanelli d'allarme – E allora? Perché alla fine del mese i conti non quadrano? «Non me lo so spiegare. O meglio: abbiamo fatto delle ipotesi. Questo è il nostro quinto anno di attività. I primi tre sono andati benino. In crescendo. Lo scorso anno c'è stata l'alluvione nel Moesano che ha toccato tutti in un modo o nell'altro. Per determinati periodi la strada verso Castaneda è stata chiusa. Lì ci sono stati i primi campanelli d'allarme. Non si è più tornati alla normalità però».
«Quanti complimenti» – Priscilla, che abita a Lostallo, ha anche un lavoro a tempo parziale presso la mensa scolastica di Castaneda. «Mi sono integrata. Ma forse non abbastanza. È un sospetto che mi viene perché vedo che la gente della zona che frequenta il nostro grotto è poca. Magari ho sbagliato qualcosa. È strano. Arrivano clienti da Lugano. Da Locarno. Da Mendrisio. Vengono quella volta, ci riempiono di complimenti, ma poi non tornano sostenendo che siamo fuori mano. Non è neanche vero, in fondo siamo a poco più di dieci minuti dall'uscita autostradale».
«Investire in periferia» – È scoraggiata, Priscilla. Se entro fine stagione le cose non miglioreranno le toccherà gettare la spugna. «Questo è un grotto aperto per sei mesi all'anno. Ma io l'affitto lo devo pagare per dodici mesi, anche in inverno. Non si sta a galla così. In tanti mi dicono "Se fossi stata più in basso, avresti lavorato alla grande". Io sono di Cavergno. Sono cresciuta con mia mamma che serviva la gente in un grotto della Bavona. Ho sempre creduto nell'importanza di investire in periferia. Mi sono lanciata in questa sfida con tanto entusiasmo. Aiutateci a continuare a sognare».





























































