«Il risotto di Zucchero dopo mezzanotte, e il giro di Alvaro Soler sulla ruota panoramica»



Moon&Stars 2025 si chiude tra i sorrisi. E con la ferma intenzione di restare in Piazza Grande anche in futuro. Le emozioni del direttore Dani Büchi.
Moon&Stars 2025 si chiude tra i sorrisi. E con la ferma intenzione di restare in Piazza Grande anche in futuro. Le emozioni del direttore Dani Büchi.
LOCARNO - «Vogliamo restare a Locarno». Moon&Stars 2025 si chiude tra i sorrisi. E intanto il direttore Dani Büchi, al di là dell'ansia per il ricorso che grava su Piazza Grande, non nasconde le sue intenzioni. «Tra Moon&Stars e Locarno c'è una simbiosi».
Quella cornice speciale – Büchi racconta alcuni retroscena legati agli artisti passati in tutti questi anni dal palco di Piazza Grande. «Moon&Stars è speciale anche per loro. Zucchero è stato qui per la sesta volta. Ed è lui stesso a desiderare di esserci. In particolare per la cornice che si crea in Piazza Grande».
Il risotto di mezzanotte – Poi ci sono le abitudini. «Zucchero vuole sempre il risotto coi funghi. L'ha sempre mangiato qui in Ticino. Anche stavolta è andato a mangiarsi un risotto dopo mezzanotte in un ristorante di Ponte Brolla».
«Una specie di mini vacanza» – Artisti felici insomma. «Alvaro Soler è stato sulla ruota panoramica. Altri sono andati sul lago. Bisogna pensare che per i cantanti questa è una specie di mini vacanza. Rea Garvey quest'anno è stato per la prima volta a Locarno. E ci ha detto che non ha mai visto un posto così. Gianna Nannini è un'ospite abituale, continua a ripeterci che Moon&Stars è incredibile. È un orgoglio sapere che quando un artista deve scegliere tra Moon&Stars e un altro festival sceglie noi. Chi è già stato qui, vuole tornare».
Orgoglio – Ottime cifre per i concerti di Piazza Grande. Ma i primi dati indicano che è cresciuta anche l'affluenza per l'area ricreativa e del food (circa +15%). E Büchi annuisce con un certo orgoglio.
«Esperienza completa» – «Ogni anno – afferma – cerchiamo di migliorare l'offerta. Oggi non puoi più solo chiamare un artista, vendere i biglietti e metterlo sul palco. Conta molto quello che c'è attorno. Vogliamo creare un concetto di esperienza completa che comincia magari al pomeriggio con un giro al lago, poi prosegue al Food Music Street e magari si chiude in Piazza Grande. C'è anche chi non segue i concerti di Piazza Grande e si ferma a fare altro. Ci sono i concerti della Piazza Piccola sempre molto graditi».




