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LUGANO

«Noi del centro subiamo la concorrenza della Città». La replica: «Mai soddisfatti di nulla»

L'impatto di Lugano Marittima, LongLake e Lugano Riviera sui ristoranti e bar del centro. Il CEO di Sapori Ticino: «Le perdite sono enormi».
Ti-Press / Francesca Agosta
«Noi del centro subiamo la concorrenza della Città». La replica: «Mai soddisfatti di nulla»
L'impatto di Lugano Marittima, LongLake e Lugano Riviera sui ristoranti e bar del centro. Il CEO di Sapori Ticino: «Le perdite sono enormi».

LUGANO - Basta seguire la fiumana di persone che, in orario aperitivo, si dirigono verso la Foce del Cassarate per capire che le piazze in centro città, dopo le 19, resteranno vuote, o quasi.

Il centro si svuota? - La destinazione? I gradoni (o, per chi è fortunato, i tavoli) di Lugano Marittima oppure le panchine di Lugano Riviera.

Il mal di pancia degli esercenti del centro per gli eventi che catalizzano la partecipazione del pubblico non lo scopriamo di certo oggi. Eppure la combinazione tra Lugano Marittima, LongLake e Lugano Riviera sembra aver accentuato il fenomeno.  

Un impatto importante - «L’impatto finanziario nei confronti dei ristoranti è enorme». Dany Stauffacher, CEO di Sapori Ticino, non usa mezzi termini: i locali pubblici di Lugano, nel centro e non solo, soffrono. Ma in termini numerici, di quanto stiamo parlando? «Non è il numero che fa la differenza: è chiaro che i diversi milioni di franchi che i tre poli (Lugano Marittima, Lugano Riviera e gli impresentabili food truck al Ciani) generano, siano per alcuni ristoratori (non per tutti) un indotto importante e un’offerta aggiuntiva.

«Il problema è che la città fa concorrenza ai suoi stessi esercizi pubblici, dando la possibilità di aprire bar e ristoranti nei posti più belli della città, altrimenti inaccessibili per concessioni o permessi, addirittura posando anche container in riva al lago».

Una concorrenza sleale? - Stauffacher tratteggia una situazione dalle conseguenze non banali. «Non si possono aprire ristoranti o bar sul lungolago, penalizzano troppo facilmente gli altri esercizi pubblici aperti tutto l'anno e che finita l'estate sono sempre presenti per dare un servizio 12 mesi all'anno, è concorrenza sleale. Durante Estival Jazz, l’unico evento musicale di livello rimasto in piazza Riforma, che dovrebbe attirare molte persone, i ristoranti del centro sono abbastanza vuoti. Se Lugano è questo che desidera va bene così, ma è in contrasto con quello che si dovrebbe fare».

A ciò si aggiunge un altro aspetto: «Attualmente non si può andare al parco tranquillamente perché c'è sporcizia ovunque e le persone si muovono tra le biciclette. Ormai al Ciani c’è un degrado insostenibile per una città turistica ma lo sarebbe anche per una città normale. Il lungolago è sporco e chi organizza gli eventi dovrebbe occuparsi anche della pulizia».

«Poco dialogo» - La città, va detto, non è nuova nell’affrontare situazioni simili. Il malumore degli esercenti e non solo, cresce anche durante il periodo natalizio quando ci sono le casette in piazza Riforma. Entrambe le parti peccano di mancanza di dialogo? «In realtà, non c'è assolutamente dialogo tra comune e, commercianti, ristoratori e albergatori, questi ultimi sono coloro che si assumono il rischio imprenditoriale dando lavoro a centinaia di persone e che dovrebbero comunque unirsi e avere voce in capitolo, altrimenti passano il tempo a lamentarsi ma non concludono niente».

«Nessuno ha il coraggio di dirlo: alcuni ristoratori tacciono per paura di non ottenere più le casette a Lugano Marittima o Lugano Riviera, un aiuto che per alcuni è fondamentale per salvare la stagione mentre gli altri faticano e non poco». E qui si arriva a un altro punto importante. «Continuiamo a paragonare Como a Lugano, ma sono due mondi completamente diversi, e non serviva certo una ricerca dell'EHL per dire certe banalità. Sono due realtà che non si possono confrontare: anche se simili, hanno due percorsi turistici completamente diversi».

«Per concludere, fino a quando la gestione degli eventi a Lugano è gestita e sviluppata, ormai da molti anni, dalle stesse persone e senza coinvolgere nessun altro, non ci sarà mai competizione per fare meglio ma soprattutto diverso, adesso però siamo al limite, serve quindi un dialogo aperto con tutti gli attori del turismo luganese».

La replica della Città - Una visione che il capodicastero cultura, sport ed eventi di Lugano Roberto Badaracco non condivide e che respinge con forza. «Mi sembra di poter dire che, malgrado tutto quanto si faccia per favorire gli esercenti del centro e non solo, questa particolare categoria continua a criticare ogni cosa, non è mai soddisfatta di nulla. È un peccato perché riceviamo commenti molto positivi dall’utenza che approfitta delle proposte presentate con molto entusiasmo e soddisfazione».

La Città di Lugano, attraverso la Divisione eventi e congressi e in collaborazione con altri Servizi comunali, «coordina e promuove - continua Badaracco - ogni anno centinaia di eventi, in gran parte concentrati proprio nel centro cittadino, con l’obiettivo di favorire i flussi e la vitalità economica del comparto». Secondo il capodicastero, negli anni passati era emersa l’esigenza opposta: «Quella di decentrare parte delle attività per valorizzare anche altre aree della città. Da qui sono nati progetti come Lugano Marittima che ha permesso di rendere attrattiva la partecipazione e creare opportunità di lavoro anche ad altre categorie di ristoratori, offrendo visibilità e sviluppo».

Un maggiore equilibrio - E sul nuovo progetto di Lugano Riviera? «Esso intende sfruttare la vicinanza col lago e diversificare ancora, proprio per favorire un altro tipo di clientela rispetto a quella di Lugano Marittima e aumentare i flussi verso il centro. In questa maniera si trova ancora maggiore equilibrio. Va ricordato che questi progetti estivi sono aperti alla partecipazione di tutti, inclusi gli esercenti del centro. Inoltre, il festival LongLake, che dura 18 giorni, si svolge principalmente nel cuore della città e che ha un impatto diretto positivo sugli afflussi di visitatori e turisti».

Le perdite per gli esercenti del centro potrebbero, secondo alcune valutazioni, superare il milione di franchi. «A mio personale parere si tratta di sparate assurde, non minimamente suffragate da dati oggettivi. Direi piuttosto il contrario: con le novità introdotte da Longlake e il grande successo di Lugano Marittima e di Lugano Riviera credo che gli esercenti abbiano notevolmente incrementato i loro guadagni. Forse non tutti, ma è un peccato – lo ripeto – se pochi ristoratori delusi fanno polemiche sterili che non portano alcun valore nella discussione solo perché vedono altri cui gli affari vanno meglio».

Nessun dato ufficiale - E ancora: «Comunque non siamo in possesso di dati ufficiali o verificabili che attestino perdite economiche di tale entità. Inoltre è difficile stabilire se eventuali cali siano direttamente o esclusivamente riconducibili all’introduzione di progetti come Lugano Marittima o Lugano Riviera».

Ma come si possono conciliare le esigenze della cittadinanza, che desidera vivere e usufruire di spazi pubblici come Lugano Marittima, con quelle dei ristoratori del centro, che temono una concorrenza diretta? «L’obiettivo delle strategie culturali e turistiche della Città è proprio quello di valorizzare e sfruttare la “centralità” del centro, mantenendo una visione inclusiva e sostenibile senza contrapporla ad altri poli di attrazione come Lugano Marittima ma ampliando i percorsi di fruizione».

Un dialogo costante - Il dialogo, però, secondo Badaracco, non manca ma è anzi costante. «La Città è in continuo contatto con gli esercenti sia direttamente che attraverso l’associazione di categoria GastroLugano e altri canali di confronto. Proprio grazie a questo dialogo vengono ricercate soluzioni condivise per migliorare l’equilibrio tra iniziativa pubblica e attività privata, anche nei periodi di maggiore intensità turistica».

E aggiunge: «Lo ripeto: è un peccato che pochi delusi facciano polemiche sterili e ad arte per gettare discredito su manifestazioni che vanno per la maggiore e creano un grande fermento di visitatori e completa soddisfazione tra gli esercenti che vi partecipano».

«Alcuni dovrebbero chiedersi: cosa posso fare io di più per rendere più attrattivo il mio esercizio pubblico, piuttosto che criticare l’ente pubblico pensando che sia lui a dover fare per me e forse anche riempirmi il locale».

Una situazione fuori controllo? «No» - Entrando nel merito delle pulizie post eventi invece Badaracco non ha dubbi. «Le pulizie vengono attivate durante e al termine di ogni evento, in primo luogo a cura degli organizzatori, con il successivo supporto operativo da parte dei servizi della Città. Non riteniamo che si tratti di una situazione ingestibile: come in ogni manifestazione pubblica, esistono momenti di maggiore pressione, ma sono costantemente monitorati e affrontati con gli strumenti necessari».

«Anche qui: dipende molto dalla sensibilità personale di ognuno. Per alcuni basta qualche lattina di birra per parlare già di sporcizia generalizzata, per altri che forse comprendono meglio la situazione aspettano prima di giudicare, non gridano allo scandalo e sanno che le pulizie verranno fatte alla fine della manifestazione, cosa che puntualmente avviene».

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