Un papà sfida il lago a nuoto e fa 369 km per il figlio malato



Ieri ha attraversato il lago di Lugano (39 km). Ora toccherà ad altri nove laghi svizzeri. Bracciata dopo bracciata per sensibilizzare sulla rara sindrome del figlio.
Ieri ha attraversato il lago di Lugano (39 km). Ora toccherà ad altri nove laghi svizzeri. Bracciata dopo bracciata per sensibilizzare sulla rara sindrome del figlio.
AGNO - Il nuotatore britannico Neil Gilson, 40 anni, già detentore del record mondiale di traversata del Lago Lemano (72 km in 22 ore e 9 minuti), è tornato in Svizzera per dare inizio a una nuova impresa: nuotare nei dieci laghi più grandi del Paese, per un totale di 369 chilometri in due anni.
Una sfida estrema, che va ben oltre lo sport. Gilson è il padre di Jack, un bambino di nove anni affetto dalla sindrome PANDAS, una rara patologia neurologica infantile che si manifesta con sintomi come disturbi ossessivo-compulsivi e tic. La diagnosi tardiva e le difficoltà incontrate dalla famiglia lo hanno spinto a intraprendere una missione di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore di PANS PANDAS UK e The Brain Charity, due associazioni che si occupano di sostenere pazienti e famiglie colpite da disturbi neuropsichiatrici ancora poco conosciuti.
La prima tappa del suo percorso si è svolta ieri sul Lago Ceresio, dove Gilson ha nuotato da Porlezza (Italia) ad Agno (Svizzera) in poco meno di 9 ore, percorrendo 21 km a una media di 3,45 km/h. Dopo oltre sei ore di nuoto, ha superato Morcote e ha affrontato il tratto finale fino al traguardo, che ha raggiunto alle 17:24 al TCS Camping Lugano, stabilendo un nuovo primato sul lago e migliorando il precedente tempo di 9 ore e 20 minuti.
La nuotata non è stata priva di ostacoli. «È stata dura!» ha raccontato Neil all’arrivo. «Ci sono stati momenti in cui è stata mentalmente più difficile rispetto a quella di Ginevra, a causa del caldo e delle correnti. A un certo punto avrei voluto che finisse lì, ma sono davvero felice di aver resistito e completato la traversata entro il tempo che mi ero prefissato».
La convergenza delle correnti oltre la diga di Melide ha rallentato il suo ritmo, costringendolo a spingere al massimo prima di raggiungere Morcote. Da lì, però, il vento e le correnti gli sono stati favorevoli, permettendogli di chiudere in tempo record.
Gilson ha anche sottolineato l’importanza del messaggio che accompagna ogni sua bracciata:
«In realtà, il tempo non è la cosa più importante nella nuotata di oggi. È stata organizzata per sostenere PANS PANDAS UK e The Brain Charity. Spero davvero che abbia contribuito a sensibilizzare e raccogliere fondi per aiutare altre famiglie e bambini che stanno attraversando quello che abbiamo vissuto noi. Ero nervoso per questa nuotata, essendo la prima della sfida».
L’iniziativa è stata supportata dalla Lake Geneva Swimming Association e dalla Lake Lugano Swimming Association, con due imbarcazioni di supporto e un team di volontari al fianco dell’atleta per tutta la traversata. Nonostante il rinvio di un giorno dovuto al maltempo, Gilson ha affrontato la prova con coraggio e determinazione.
All’arrivo era presente anche Maurizio Tumbiolo, direttore dell’Autorità di Bacino del Ceresio, Piano e Ghirla, che ha commentato: «Azioni come questa ci ricordano quanto sia importante dare voce, con determinazione e coraggio, a cause che meritano attenzione. La sensibilizzazione è uno strumento potente: accende riflettori, crea connessioni, rompe il silenzio. È anche grazie a iniziative così autentiche e sentite che possiamo avvicinarci davvero agli obiettivi che ci stanno a cuore. A chi sceglie di mettersi in gioco per gli altri va il mio pieno sostegno».
Grazie alle sue imprese precedenti, PANS PANDAS UK ha già raccolto oltre 17.900 sterline. Il viaggio di Neil è appena iniziato, ma il suo esempio dimostra che ogni bracciata può diventare voce, ogni fatica un segnale di speranza. Prossima tappa: un nuovo lago, un nuovo traguardo, ma sempre la stessa missione.