Internazionali sì, ma con radici in Ticino


A Muzzano nasce un nuovo centro educativo pensato per bambini tra i 12 mesi e i 6 anni. La parola d'ordine: bilinguismo.
A Muzzano nasce un nuovo centro educativo pensato per bambini tra i 12 mesi e i 6 anni. La parola d'ordine: bilinguismo.
MUZZANO - Un orizzonte internazionale, con chiara vocazione al bilinguismo, senza però dimenticare il Ticino. Questo l’obiettivo del nuovo centro educativo Honeycomb, inaugurato la scorsa settimana e sorto nei locali dell’ex scuola elementare di Muzzano.
Il "meglio" di ogni modello - «Il progetto si inserisce all'interno di una riflessione di carattere generale che abbiamo avviato qualche anno fa sulle scuole in Ticino», ci spiega uno dei promotori, il presidente, Alessandro Marcoli. «Il nostro cantone dispone di ottimi istituti. Ogni scuola privata segue però un'ispirazione pedagogica specifica. Noi vogliamo prendere e sintetizzare quello che consideriamo sia il "meglio" di ogni modello di riferimento dei principali modelli didattici ad ispirazione internazionale».
Il centro educativo accoglie bambini dai 12 mesi ai 6 anni accompagnandoli verso un percorso scolastico bilingue italiano e inglese. «Abbiamo iniziato a mappare e ad analizzare i vari approcci pedagogici presenti in Ticino», continua Marcoli. «Questa ricerca, condotta da specialisti del settore, si è concretizzato nell’ idea così l’idea di creare a Bioggio un grande campus scolastico per ragazzi dai 6 ai 18 anni». Il progetto, già approvato in Municipio e pronto per decollare, è legato alla nuova sede di Muzzano. «Insieme a questo centro vogliamo realizzare degli asili satelliti».
Tra italiano e inglese - Ma andiamo con ordine: cosa significa "bilinguismo naturale"? I bambini saranno esposti all’inglese quotidianamente? «Si tratta di una scuola che vuole inserire gradualmente il bilinguismo con i giochi, con l'attività creativa e in maniera naturale. La musica e le canzoni svolgeranno un ruolo fondamentale. Non vogliamo però che i bambini siano super stimolati, ma vogliamo accompagnarli nella scoperta della nuova lingua rispettando i loro ritmi. In modo che possano costruire fra di loro delle dinamiche positive».
Honeycomb si rivolge anche alle famiglie straniere che arrivano in Ticino. «Tutto il personale, guidato dalla direttrice Silvia Carloni, è perfettamente bilingue in modo da favorire anche per questi ospiti un inserimento delicato nella nuova lingua e cultura».
Radici nel territorio - Il focus sull’inglese non comporta un distacco automatico dal territorio. «È importante che i ragazzi si leghino al Ticino. Come? Attraverso passeggiate, esperienze ed escursioni. Sarà importante che sappiano dove si trova Los Angeles, ma anche che a Muzzano c’è un laghetto stupendo».
Per legge non è possibile offrire più del 30% dell'insegnamento in lingua inglese. «Una soglia che rispetteremo in modo molto trasparente». Dove però c’è un po’ più di margine di manovra è durante il pre e doposcuola. «Nelle attività extrascolastiche insisteremo un po’ di più. Questa parte estesa dell’orario fino alle ore 18:30 sarà accessibile anche ai bimbi non iscritti a Honeycomb».
Un punto di riferimento - L'importanza della comunità locale non è secondaria nel progetto. «Vorremmo che Honeycomb diventasse un punto di riferimento per tutti i bambini di Muzzano, per le loro famiglie e, nel tempo, per tutta la comunità». Per questo ieri sera si è svolta una serata informativa, dedicata esclusivamente ai residenti, nella quale verranno illustrati i valori della scuola.