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Casse malati, no all’iniziativa leghista

Bocciato dal Parlamento anche il controprogetto. Ora l'ultima parola spetterà ai cittadini
Ti-Press (archivio)
Casse malati, no all’iniziativa leghista
Bocciato dal Parlamento anche il controprogetto. Ora l'ultima parola spetterà ai cittadini

BELLINZONA - Con fatica, dopo oltre due ore di dibattito e con un piccolo "giallo" finale, il Parlamento ha bocciato (62 i voti negativi) l’iniziativa leghista sulle casse malati.

Respinto anche il controprogetto - Al contempo, per due voti, l’aula ha respinto il rapporto di maggioranza e il conseguente controprogetto (42 voti contrari contro 40 favorevoli). Non ha trovato la maggioranza sufficiente nemmeno il controprogetto del Centro. Il Gran Consiglio, però, ha votato no anche al rapporto di minoranza di Ivo Durisch, nel quale si chiedeva di bocciare l’iniziativa.

Ultima parola al popolo - Per fare chiarezza su una situazione a prima vista contraddittoria, è stato necessario sospendere la seduta per cinque minuti: come poi sottolineato dal presidente Fabio Schnellmann, «il Parlamento ha detto no all'iniziativa. La formulazione del testo che figurerà sul libretto di voto sarà preventivamente sottoposta alle parti». L’ultima parola, infatti, spetterà comunque al popolo.

Dedurre le imposte - La proposta arrivata da via Monte Boglia ("Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!") prevede la deduzione completa dei premi di cassa malati dalle imposte (fino a un massimo di 18’000 per i coniugi, 9’000 franchi per gli altri contribuenti). Il costo dell’operazione è stimato in circa 100 milioni di franchi.

Il controprogetto - Il rapporto di maggioranza, stilato da Matteo Quadranti (PLR) e Roberta Soldati (UDC), e sottoscritto con riserva anche dalla Lega (appoggiato anche da Helvetia, Avanti con Ticino e Lavoro e Verdi Liberali), proponeva un controprogetto che raggiungerebbe «il medesimo impatto finanziario» dell’iniziativa, ma nel «medio termine», legando per esempio «l’adeguamento delle deduzioni ai premi medi cantonali anziché all’indice nazionale dei prezzi».

I rapporti di minoranza - Due i rapporti di minoranza: uno, firmato da Verdi e PS (relatore Ivo Durisch), in cui si ritenevano «sia l'iniziativa che il controprogetto» sproporzionate «a favore dei grandi redditi» e quindi «inaccettabili». Un altro, invece, stilato dal Centro (relatore Maurizio Agustoni): in questo caso le deduzioni venivano abbassate a 7’000 e 14’000 franchi.

La posizione del Governo - Per il Governo, l’iniziativa va respinta. Il consigliere di Stato Christian Vitta, ricordando «gli sforzi e le misure messe in campo già dal Cantone», ha sottolineato come l'impatto finanziario «sarebbe importante» e si verificherebbe «in un lasso di tempo breve. Ciò significherebbe lo sforamento del meccanismo del freno ai disavanzi con tutte le conseguenze che ne deriverebbero». Per Vitta si corre il rischio di «togliere risorse pubbliche destinate a misure che potrebbero davvero essere investite in maniera efficace ed efficiente a beneficio dei cittadini».

Nella giornata di ieri, lo ricordiamo, era stata bocciata l’iniziativa popolare socialista che chiede di limitare al 10% del reddito disponibile i premi dell’assicurazione malattia (il popolo sarà chiamato al voto il 28 settembre). In apertura di seduta, è stata approvata una risoluzione in cui si chiede al Governo federale di condannare le violazioni del diritto internazionale umanitario a Gaza.

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