Un pregiudicato straniero può lavorare come frontaliere? Sì, se il reato non è grave


Abbiamo chiesto alla Sezione della popolazione se e quando una persona con precedenti penali può ottenere il permesso G.
Abbiamo chiesto alla Sezione della popolazione se e quando una persona con precedenti penali può ottenere il permesso G.
CHIASSO / BELLINZONA - Ha fatto discutere (sui social e non solo) la notizia, diffusa dalle forze dell’ordine comasche, riguardante l’arresto di un 61enne italiano domiciliato a Sagnino, uno dei quartieri periferici di Como.
Il fatto - In estrema sintesi, il giudice di sorveglianza di Varese aveva concesso all’uomo di lavorare oltre frontiera, a patto che ogni sera tornasse a dormire nel capoluogo lariano. Si trattava di una “misura alternativa alla detenzione”.
61enne portato in carcere - Non avendo rispettato l’accordo, il 61enne è stato portato di nuovo al Bassone. Al netto del caso specifico di cronaca, abbiamo chiesto alla direzione della Sezione della popolazione se e quando una persona con precedenti penali possa ottenere il permesso G per frontalieri in Ticino.
La richiesta del certificato penale generale - «Un cittadino straniero che domanda il rilascio di un permesso di lavoro - ci scrive la direzione - è tenuto a presentare il certificato penale generale del proprio Paese d’origine. Se da questo Certificato o dalla documentazione che compone l’incarto emerge che lo stesso è già stato condannato in Svizzera o all’estero, bisogna approfondire la situazione».
La consuetudine - Di principio, «se vi è una condanna superiore a 12 mesi di reclusione (con o senza condizionale), per reati di una certa gravità e i fatti non sono troppo lontani nel tempo è possibile negare il rilascio di un permesso di lavoro per frontaliere G UE/AELS». Non c'è, quindi, in linea generale un automatismo fra la condanna penale e il diniego. Dipende dal reato.
La possibile revoca - E come funziona, invece, se la persona viene condannata successivamente all’ottenimento del permesso G? Si procede con l’annullamento? Anche in questo caso vale il principio della gravità: «Se i reati sono di una certa gravità, la condanna superiore a 12 mesi e i fatti non sono eccessivamente remoti nel tempo, è certamente possibile revocare un permesso di lavoro a un frontaliere».
Le scuse e i famigliari - Con le più svariate giustificazioni, il 61enne delegava un famigliare di riferire la sua assenza agli agenti che si presentavano per eseguire i controlli. La divisione Anticrimine di Como, una volta raccolto il materiale, ha consegnato la relazione tecnica al giudice di sorveglianza. Quest'ultimo, valutate le circostanze e le violazioni commesse, ha deciso di sospendere i benefici concessi all'uomo.