Linee da ammodernare: saranno smantellati 140 chilometri di rete elettrica ticinese


L'obiettivo: «Potenziamento in armonia col paesaggio». Il piano è trentennale. Costo complessivo di circa un miliardo di franchi.
L'obiettivo: «Potenziamento in armonia col paesaggio». Il piano è trentennale. Costo complessivo di circa un miliardo di franchi.
BELLINZONA - Circa 140 chilometri di linee elettriche rimosse. Vale a dire, più o meno il 25% dell’esistente. All'indomani dei risultati dello studio generale, sono questi gli interventi per l’ammodernamento di tutta la rete in Ticino previsti dal Canton Ticino e dai gestori delle linee ad alta e altissima tensione, vale a dire Swissgrid, AET e FFS.
Il riordino dell'esistente - «Al centro dello studio vi era il riordino dell’esistente, cercando un equilibrio fra i criteri funzionali e la dimensione territoriale e paesaggistica, cercando i tracciati che meglio si inseriscono nel nostro territorio», ha spiegato Claudio Zali, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio, durante la conferenza stampa di presentazione.
Fabbisogno elettrico in grande aumento - In generale, il fabbisogno di energia è in costante aumento, trainato dall’elettrificazione nei settori della mobilità e del riscaldamento e dall’avvento dei grandi data center. La produzione di energia sarà in futuro più volatile e decentralizzata. Adattare le reti elettriche alle nuove condizioni è fondamentale per trasportare l’elettricità.
Paesaggio da tutelare - AAl contempo, il territorio ticinese offre spazi di vita, villaggi e città che sono molto apprezzati e conosciuti, sia dai residenti che dai turisti, in tutta la Svizzera e in Europa. Offre paesaggi unici, legati soprattutto alle montagne e ai laghi, da valorizzare, proteggere e conservare.
Tracciati vecchi e «sovrapposti fra loro» - Come sottolineato da Roberto Pronini, direttore dell’Azienda Elettrica Ticinese, «le reti per il trasporto dell’elettricità attraverso il cantone sono state realizzate tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 del secolo scorso da diversi attori. Il mancato coordinamento tra gestori ha portato allo sviluppo di una rete caratterizzata da numerosi tracciati, spesso sovrapposti fra di loro».
«Solo energia di origine rinnovabile» - Stefano Azzalin, asset manager di Reti delle Ferrovie federali svizzere, ha sottolineato come «l’elettricità» rivesta «un ruolo cruciale nella creazione di una mobilità sostenibile. Da quest’anno, il 100% dell’energia ferroviaria delle FFS è al 100% di origine rinnovabile».

L'intervento - Lo smantellamento dei circa 140 km di linee elettriche avverrà grazie alla realizzazione di tre grandi progetti: le nuove linee in Leventina (progetto Airolo – Lavorgo), in Vallemaggia (progetto All’Acqua – Vallemaggia – Magadino), in Riviera e nel Piano di Magadino (progetto Lavorgo – Magadino). In alcuni casi scompariranno i tralicci: tra Cavergno e Peccia, per esempio, sarà fatto un tunnel. Non si andrà a intaccare la Bavona e si eliminerà tutta la linea aerea. In generale, gli interventi dureranno trent'anni e avranno un costo complessivo (stimati a oggi) di quasi un miliardo di franchi (vanno aggiunti i costi poi sostenuti da FFS per il potenziamento delle linee e quelli dello spostamento anticipato delle reti AET)
«Un unicum a livello nazionale» - «L’approccio adottato dal Ticino rappresenta un unicum a livello nazionale - ha concluso Adrian Häsler, Vicedirettore, responsabile Divisione reti di Swissgrid - Il Consiglio federale ne ha riconosciuto il valore aggiunto e ha proposto, in una modifica di legge che verrà discussa in Parlamento, di estendere il modello ticinese agli altri cantoni."