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La sfida: essere genitori e lavoratori, ma senza stress

Tra flessibilità del lavoro, offerta di nidi e aiuti mirati, il programma del Governo per una conciliabilità utile a famiglie e aziende.
Repubblica e Cantone Ticino
La sfida: essere genitori e lavoratori, ma senza stress
Tra flessibilità del lavoro, offerta di nidi e aiuti mirati, il programma del Governo per una conciliabilità utile a famiglie e aziende.

BELLINZONA - Un sistema di conciliazione tra famiglia e lavoro più equo, accessibile e moderno: è questa la rotta tracciata dal nuovo rapporto quadriennale (2025–2028) approvato dal Consiglio di Stato, che fissa obiettivi chiari e misure concrete per rafforzare l’offerta di servizi all’infanzia in Ticino. Il documento, curato dal Dipartimento della sanità e della socialità, fotografa i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e anticipa le linee guida per il prossimo futuro: più qualità, più posti, meno disuguaglianze.

Una qualità dei servizi in continua crescita - Il bilancio finora è positivo. Emerge la notevole crescita e il cambiamento culturale avvenuti nel settore, grazie all’introduzione di misure strutturali che si riscontrano nell'aumentata qualità dei servizi. Oltre il 90% del personale ha seguito una formazione specifica, è stato introdotto il Contratto collettivo di lavoro (CCL) e l’inclusione dei bambini con bisogni particolari è sempre più attenta.

Risutati concreti - Le misure per la conciliabilità famiglia e lavoro, cofinanziate con il fondo dedicato, hanno prodotto risultati concreti e significativi. Il numero di strutture e di posti sussidiati è cresciuto in modo costante, con 10’745 bambini accolti nel 2023 (ripartiti nel seguente modo: 3'931 nei nidi e micro-nidi; 1'435 presso le famiglie diurne; 5'379 nei centri extrascolastici).

Aiuti mirati - La Riforma fiscale e sociale del 2019 ha reso possibile introdurre aiuti diretti che, in alcuni casi, hanno dimezzato le rette a carico delle famiglie con un reddito medio-basso, incoraggiando e facilitando la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro. Contributi che, per il 2023, superano i 9 milioni di franchi, ha precisato il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa. «Non più aiuti a pioggia, indifferenziati, ma mirati e divisi su tre livelli: uno universale e per tutti; il contributo per le famiglie che beneficiano dei sussidi di cassa malati, con una copertura fino al 50% della spesa di collocamento; il sostegno per le famiglie beneficiarie degli assegni di prima infanzia attraverso il quale la copertura è totale».

De Rosa ha menzionato pure l’assegno parentale, «nuovo strumento di politica familiare che offre un sostegno per contribuire alle spese conseguenti alla nascita di un figlio». Tutto ciò, a vantaggio della «continuità dell'impegno in azienda, della possibilità per entrambi i genitori di svolvere una professione e della parità di genere». Ma anche «della creazione di nuovi posti di lavoro, della situazione economica dei singoli e di una "parentalità positiva"».

Non solo quantità, ma anche benessere - Il nuovo documento pianificatorio valorizza anche aspetti qualitativi fondamentali come l’Early Child Development e il concetto di Welfare community, a testimonianza di un impegno che non si limita alla quantità, ma mira a generare benessere per bambini, famiglie e società. Non da ultimo, prosegue la promozione di iniziative e attività di sensibilizzazione, come la Giornata dei familiari curanti e gli eventi informativi a loro dedicati.

Conciliabilità come elemento strategico - «Il tema della conciliabilità ha ripercussioni anche sul mondo del lavoro, come ha fatto notare il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Christian Vitta. «Pemette non solo di migliorare la qualità di vita e valorizzare le rispettive competenze, ma è di strettissima attualità anche alla luce del progressivo pensionamento dei baby boomer e della necessità di reperire nuove competenze per compensare le uscite dal mercato del lavoro. Chi fa impresa, ma anche gli enti pubblici, un domani avranno a che fare con la sfida di riuscire a reperire forza lavoro qualificata e adeguata alle esigenze della propria struttura».

Conciliabilità che, ha sottolineato Vitta, vale anche per il personale dello Stato e che viene favorita «attraverso il telelavoro, la flessibilità degli orari, i congedi di vario tipo, il lavoro ripartito anche nelle posizioni dirigenziali e nelle direzioni degli istituti scolastici e asili, o la possibilità di accedere alle posizioni dirigenziali anche con un grado di occupazione inferiore all'80%».

Un impegno di oltre 4 milioni per il prossimo quadriennio - Il fabbisogno stimato per il quadriennio 2025-2028 prevede la creazione di 145 nuovi posti nel settore pre-scolastico e di 300 per l’età scolastica, per un impegno complessivo di 4.2 milioni di franchi, con una proiezione che guarda al 2029.

Le risorse del fondo saranno utilizzate in modo mirato, mentre prosegue il dialogo con le associazioni di categoria, che consente di informare le aziende sull’uso dei contributi versati, promuovendo la conciliabilità come valore condiviso e strategico.

A questo si aggiungono attività ricorrenti coordinate dai partner della piattaforma Vita-Lavoro, le iniziative autonome della Camera di commercio e il finanziamento di progetti specifici, come lo studio per un nido interaziendale (AITI) e il Teatro Forum.

Gli sviluppi futuri - Il rapporto si conclude con un orientamento chiaro: consolidare gli ottimi progressi compiuti grazie ai contributi versati nel fondo da parte delle aziende nell’ambito della Riforma fiscale e sociale, garantire equità territoriale, rafforzare qualità e accessibilità dei servizi, e continuare a investire in un settore strategico, attrattivo e capace di restituire valore a tutta la collettività.

Gli sviluppi positivi e significativi di tipo quantitativo e qualitativo nell’offerta di nidi, micro-nidi e centri extrascolastici, agevolati dall’implementazione della Riforma fiscale e sociale, mostrano l’impegno del Consiglio di Stato e delle parti sociali in favore della conciliabilità famiglia e lavoro. È un tassello determinante per sostenere il mantenimento in impiego, in particolare delle madri, per promuovere le pari opportunità e per dare un contributo di rilievo alla penuria di personale qualificato.

Nel rapporto vengono stabilite le priorità in funzione del fabbisogno e delle risorse disponibili.

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