L'odissea di due allevatori e dei loro gatti in Thailandia: «Noi salvati dall'Italia»


Per la mancanza di un test legato alla rabbia i felini avrebbero dovuto passare tre mesi in quarantena in Asia. Ma così non è stato...
Per la mancanza di un test legato alla rabbia i felini avrebbero dovuto passare tre mesi in quarantena in Asia. Ma così non è stato...
BELLINZONA - È stata una vera e propria odissea quella vissuta in Thailandia da una coppia di allevatori amatoriali ticinesi* - lui di Morbio Inferiore, lei di Giubiasco - e dai loro due gatti di razza. Giunti in Asia per un'esposizione felina, i due animali, un Norvegese delle foreste e un Transylvanian, sono infatti stati bloccati all'aeroporto di Bangkok per la mancanza della titolazione degli anticorpi (vedi box), ovvero un test del sangue relativo alla vaccinazione antirabbica, che è tra i criteri obbligatori imposti dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) per far rientro in Svizzera da un Paese fortemente a rischio rabbia come la Thailandia.
Rabbia, situazione a livello mondiale - Il quadro della situazione a livello mondiale è caratterizzato da una forte diffusione della malattia in quasi tutti i continenti. Nella mappa (vedi sotto) sono raffigurati in rosso i Paesi con elevato rischio di rabbia (tra cui la Thailandia) e in giallo quelli con un rischio significativo. «L'importazione di cani, gatti, furetti e altri animali da queste nazioni senza osservare le prescrizioni vigenti comporta - si legge sul sito dell'UVC - il rischio di introduzione della rabbia in Svizzera».
Ufficio del veterinario cantonale (UVC)

* Nomi noti alla redazione