Inchiesta Rsi sulla plastica nei laghi bloccata da un provvedimento supercautelare

Il reportage, previsto per questa sera, non andrà in onda. Oggetto del servizio un'importante azienda di Ginevra con succursale ticinese
COMANO - Un servizio per Patti Chiari della Rsi è stato bloccato da un provvedimento supercautelare.
Il reportage, che sarebbe dovuto andare in onda questa sera, tratta la tematica delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) o meglio noti come inquinanti eterni - contenuti in imballaggi, carta igienica e tessuti impermeabili - e pone al centro «un'importante azienda di Ginevra con una succursale ticinese». A riportarlo una nota diffusa venerdì sera dalla stessa RSI.
L'obiettivo del programma era quello di informare la popolazione circa l'inquinamento di laghi e fiumi visto che, «proprio lì confluiscono questi inquinati eterni prima di essere assorbiti dai pesci».
L'inchiesta di Patti Chiari intendeva inoltre citare quali sono i bacini svizzeri toccati da questa problematica e rivelare le analisi effettuare su 30 pesci pescati in tutta la Svizzera.
«Il Ticino - si legge sempre nel comunicato odierno - è in vetta a questa poco invidiabile classifica con alcuni pesci che hanno assorbito quantitativi di PFAS davvero preoccupanti per la salute umana. Questi inquinanti sono composti chimici che, spesso a nostra insaputa, ci accompagnano nella vita quotidiana».
Per decisione del Tribunal de première istance di Ginevra, è però stata emessa una decisione supercautelare che «vieta di rendere pubbliche le informazioni» raccolte. Una decisione a cui la Rsi intende opporsi, utilizzando «tutti gli strumenti legali a disposizione per poter far fronte adeguatamente al suo dovere di informazione».





























































