Consiglieri federali (tutti) bocciati, Cassis è il peggiore

Due svizzeri su tre non sono (per nulla) contenti del lavoro portato avanti dai "sette saggi". Male anche il Parlamento.
BERNA - Nessuna sufficienza. Tutti bocciati. È questo l'esito dell'ultimo sondaggio Tamedia su quanto il popolo svizzero sia (in)soddisfatto del lavoro di Consiglio federale e Parlamento. Un risultato senza appello.
Due svizzeri su tre stroncano infatti l'operato dei "sette saggi", mentre il Parlamento viene bocciato dal 63% delle persone interpellate. Rispetto all'ultimo rilevamento di questo tipo (del settembre del 2023) la soddisfazione sul lavoro del Consiglio federale è letteralmente «affondata» (-17%), fanno notare gli analisti di LeeWas.
Non si salva nessuno - Una scarsa fiducia che si rispecchia pure nei voti affibbiati ai sette consiglieri federali. Tutti sotto la sufficienza. Il meno peggio (forse perché è l'ultimo arrivato) è Martin Pfister che sulla pagella si è visto assegnare un 3,89. Sul secondo gradino del podio troviamo il "decano" Guy Parmelin che con il suo 3,84 è l'unico a migliorare la valutazione del 2023 (allora aveva 3,64). Al terzo posto, come già nel 2023, troviamo l'altro esponente dell'UDC, Albert Rösti con un 3,63 (3,99 due anni fa).
Cassis ultimo - Pur perdendo consensi in termine di valutazioni - da 3,94 a 3,51 - anche l'attuale presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter mantiene la sua quarta posizione, mentre al quinto posto si classifica il consigliere federale Beat Jans. Il successore di Alain Berset incassa un 3,31. In fondo alla classifica - come già due anni fa - troviamo Elisabeth Baume-Schneider e Ignazio Cassis che però si sono scambiati le posizioni. La consigliera federale del PS (voto medio di 3,14; 3,31 nel 2023) ha infatti sorpassato il collega ticinese, ultimissimo con una valutazione media di 3,01 (3,49 due anni fa).
Formula magica da ripensare? - Una (palese) insoddisfazione che spinge la voglia di cambiamento nella Berna federale. Anche se l'attuale formula magica (2 UDC, 2 PLR, 2 PS e 1 Centro) è ancora sostenuta e difesa da un quarto dei votanti. Il 14% degli interrogati vorrebbero invece l'entrata in Governo dei Verdi a discapito di uno dei due PLR, mentre un 11% vorrebbe un Esecutivo a sei partiti (2 UDC e uno a testa per PLR, PS, Centro, Verdi e Verdi liberali). Una stessa percentuale vedrebbe invece di buon occhio un raddoppio del Centro (sempre sulla pelle PLR).
Il sondaggio Tamedia – Svolto in collaborazione con LeeWas tra il 16 e il 17 settembre, il sondaggio 20 minuti/Tamedia ha interpellato 14'775 persone provenienti da tutta la Svizzera (1'008 dal Ticino). Il margine di errore è di 2,0 punti percentuali.


































