Tra sette giorni si vota: scopriamo su cosa

Undici i Cantoni chiamati alle urne, compreso il Ticino. I temi? C'è grande varietà
BERNA - Il 28 settembre si vota in Ticino e in altri dieci cantoni anche su una serie di temi locali. Nella Svizzera tedesca i temi spaziano dalle emissioni zero, agli affitti, dall'UE al "divieto di ballo", e dalla custodia dei bambini alla loro tutela.
A ZURIGO gli aventi diritto di voto decideranno entro quando il Cantone dovrà raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette: il Gran Consiglio voleva fissare il 2040 nella legge sull'energia, ma l'UDC - che ha lanciato un referendum parlamentare temendo che la scadenza porti a "condizioni nordcoreane" e a una cultura proibizionista eccessiva - ritiene più realistico il 2050, che corrisponde alla scadenza fissata a livello federale.
Anche il Consiglio di Stato punta a quell'anno. Contrario il PLR, mentre la sinistra, i Verdi liberali, il Centro e il Partito evangelico sostengono la scadenza tra 15 anni.
A BERNA invece le urne saranno aperte per un'iniziativa lanciata dall'Associazione cantonale degli inquilini con il sostegno del PS, dei Verdi, del PEV per lottare contro gli aumenti ingiustificati degli affitti. La sua approvazione comporterebbe l'obbligo per i locatori di comunicare il canone precedente ai nuovi inquilini qualora il tasso di appartamenti sfitti - a livello cantonale o anche solo distrettuale - fosse pari o inferiore all'1,5%, come è il caso dal 2022.
Il Gran consiglio si è espresso contro la proposta con 84 voti contro 66; gli oppositori temono che l'obbligo di compilare il modulo comporti solo un aumento della burocrazia e freni gli investimenti. Un vincolo analogo esiste già in numerosi cantoni, tra cui Basilea Città, Friburgo, Ginevra, Lucerna e Zurigo.
A BASILEA CITTÀ i votanti si esprimono sull'iniziativa "Zämme in Europa" ("Insieme in Europa"): dopo il fallimento dell'accordo quadro con l'UE del 2021, il testo presentato dalla sezione renana del Movimento europeo svizzero mira a sancire nella Costituzione cantonale l'impegno di Basilea a favore di "relazioni buone e stabili" tra la Svizzera, l'UE e i paesi confinanti. Sia il Consiglio di Stato che il parlamento - a eccezione dei deputati del'UDC - sostengono l'iniziativa. Il Gran Consiglio ha raccomandato l'approvazione dell'iniziativa popolare a giugno con 79 voti a favore, 13 contrari e 2 astensioni.
A SOLETTA si voterà su una regolamentazione cantonale della presa carica di bambini complementare alla famiglia approvata dal Gran consiglio, contro la quale un comitato apartitico ha lanciato un referendum. Con la modifica proposta della legge sulla socialità i Comuni saranno tenuti a garantire "un'offerta adeguata alle esigenze di posti di custodia per i bambini fino alla fine della scuola elementare".
Inoltre i genitori che affidano i propri figli a un asilo nido, a un doposcuola, a una mensa scolastica o a una famiglia diurna riceveranno buoni di custodia il cui importo dipenderà dal reddito, dal patrimonio e dalla composizione della famiglia. I costi - stimati tra i 14,7 e i 19,5 milioni di franchi all'anno - sono per la maggior parte a carico dei Comuni, responsabili dell'assistenza, e per il 40% del Cantone.
Il progetto è sostenuto dal PS, dai Verdi, dal PVL e dal Centro così come dall'Unione cantonale delle PMI e dell'artigianato; contrari invece l'UDC, il PLR e il PEV.
Sono inoltre in discussione due crediti. Da un lato il Cantone intende investire 200 milioni di franchi per potenziare la protezione dalle inondazioni lungo il fiume Dünnern e, allo stesso tempo, valorizzare ecologicamente il corso d'acqua tra Oensingen e Olten. L'altro credito riguarda lo sviluppo dell'area a sud della stazione ferroviaria di Soletta per 163 milioni di franchi, di cui 40 a carico del Cantone.
In TURGOVIA bisognerà decidere in merito alla revisione totale della legge cantonale sui giorni di riposo che chiede di abolire il cosiddetto divieto di ballare ("Tanzverbot" in tedesco) nei giorni festivi religiosi più importanti: Venerdì Santo, domenica di Pasqua, domenica di Pentecoste, Digiuno federale e giorno di Natale. Gli eventi culturali e sportivi sarebbero consentiti anche in tali occasioni, a condizione che si svolgano in luoghi chiusi e che non vi partecipino più di 500 persone.
A favore si sono espressi il governo e la maggior parte dei partiti in Gran consiglio. Contro la decisione del parlamento l'UDF, il PEV, parte dell'UDC e alcuni membri del Centro e del PLR hanno lanciato un referendum.
In APPENZELLO ESTERNO si voterà invece sull'iniziativa "Nessuna coercizione nei confronti di bambini e adolescenti", presentata in risposta alle direttive del Cantone e della Confederazione durante la pandemia di Covid-19. I promotori chiedono che misure come l'uso delle mascherine, i test o le vaccinazioni per questa fascia d'età "non vengano promosse e non siano imposte senza il consenso dei genitori o di altri tutori legali".
Il governo e tutti i gruppi rappresentati in Gran Consiglio respingono il testo considerandolo superfluo da un lato e inattuabile a causa del diritto federale sovraordinato dall'altro.
Nel canton SVITTO, infine, il popolo dovrà esprimersi su un aumento degli stipendi iniziali degli insegnanti, molto inferiori a quelli dei cantoni vicini, per ovviare al problema della penuria di docenti nella scuola pubblica. Il parlamento ha approvato la proposta del governo di portare il salario iniziale dei neolaureati dell'Alta scuola pedagogica da 78'500 a 87'100 franchi annui.
In cambio, la progressione annuale sarà inferiore rispetto a quella attuale, in modo che a partire dal 15esimo anno di servizio gli stipendi rimangano al livello attuale. Alla misura, che dovrebbe costare circa 3,3 milioni di franchi all'anno, si è opposta solo l'UDC.
A GINEVRA il popolo dovrà decidere in primo luogo su un freno all'indebitamento. All'inizio dell'anno il Gran consiglio, a maggioranza borghese, ha approvato due modifiche di legge presentate dal PLR volte a limitare la spesa pubblica in caso di deficit di bilancio. Il primo meccanismo limita l'aumento della spesa, il secondo quello dei posti di lavoro pubblici. Per decisione del parlamento, una riforma è soggetta a referendum obbligatorio, mentre l'altra è stata impugnata con un referendum della sinistra e dei sindacati. Contrario anche il governo.
I ginevrini dovranno esprimersi pure su tre iniziative. Una dell'UDC vuole garantire l'immunità ai poliziotti godano in servizio; solo il parlamento cantonale potrebbe revocarla. I democentristi vogliono così ridurre il numero di procedimenti penali contro gli agenti, vittime a loro avviso di una sorta di "vessazione giudiziaria". A differenza dell'UDC e del Mouvement Citoyens Genevois (MCG), tutti gli altri partiti considerano il progetto "discutibile dal punto di vista dello Stato di diritto".
Un altro quesito riguarda la penuria di alloggi nell'area metropolitana di Ginevra e mira ad ottenere a più affitti accessibili e stabili. Lanciata dall'Associazione delle cooperative abitative ginevrine, l'iniziativa "Per più edilizia cooperativa" chiede che entro il 2030 il 10% delle abitazioni nel cantone siano di proprietà di cooperative senza scopo di lucro, a fronte dell'attuale 5%. Il testo è stato combattuto dal PLR e dall'UDC.
La terza iniziativa chiede la creazione di un'infrastruttura pedonale continua, diretta e sicura su tutto il territorio cantonale. I costi annuali sono stimati in 40 milioni di franchi. I partiti borghesi e il Consiglio di Stato preferiscono la controprogetto, che riprende il piano d'azione cantonale per la mobilità attiva con particolare attenzione alle infrastrutture per le persone con mobilità ridotta.
Nel canton VAUD sono tre gli oggetti in votazione. Una modifica costituzionale scaturita da un'iniziativa parlamentare mira a facilitare l'accesso al diritto di votare e di essere eletti a livello comunale per i cittadini stranieri.
In particolare si intende ridurre da dieci a cinque anni il periodo minimo di residenza in Svizzera richiesto, mentre la durata di tre anni di domicilio nel cantone rimarrebbe invariata. La sinistra e i Verdi liberali sostengono il compromesso approvato di misura in febbraio dal Gran Consiglio, mentre PLR e UDC vi si oppongono.
Un'altra modifica costituzionale vuole permettere ai piccoli partiti di accedere più facilmente al Gran Consiglio: la soglia di sbarramento del 5% necessaria per ottenere un seggio potrà essere raggiunta anche tramite alleanze di liste, e non più solo con una singola. Per i partiti di sinistra e i Verdi liberali ciò rappresenta una migliore traduzione della volontà degli elettori, mentre la destra teme una frammentazione delle maggioranze e minore chiarezza per gli elettori. Il Consiglio di Stato non ha espresso alcuna raccomandazione.
Infine i vodesi sono chiamati a decidere sull'iniziativa popolare "Salviamo il Mormont", che chiede di vietare l'attività estrattiva sul colle sopra Eclépens e La Sarraz, utilizzato dal cementificio Holcim dagli anni '50, nonostante il Tribunale federale abbia autorizzato l'ampliamento della cava fino al 2060.
Come alternativa, il Consiglio di Stato propone un controprogetto che prevede di inserire il Mormont - sito che ha anche un valore ecologico e archeologico - non nella Costituzione, ma nella legge cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio, e di introdurre nella Costituzione il principio dell'economia circolare, favorendo ad esempio il riciclo del calcestruzzo. In Gran Consiglio il controprogetto ha raccolto ampio sostegno da parte di quasi tutti i partiti, inclusi i Verdi che avevano promosso l'iniziativa; soltanto la sinistra radicale resta a favore del divieto totale.
Anche a FRIBURGO si vota su un tema di tutela ambientale: un'iniziativa chiede che la protezione del Lago di Gruyère, delle sue rive e dei dintorni sia sancita nella Costituzione cantonale. Il comitato promotore vuole preservare lo specchio d'acqua, creato artificialmente nel 1948 per coprire il fabbisogno energetico, da un eccessivo sfruttamento turistico. Contrari Consiglio di Stato e parlamento; secondo gli oppositori le disposizioni a livello federale e cantonale bastano.
I cittadini friburghesi si esprimeranno infine su un credito di 53 milioni di franchi per la costruzione di un nuovo edificio carcerario nel sito di Bellechasse a Sugiez, un progetto che non ha incontrato opposizioni in Gran Consiglio. Il nuovo stabile sostituirà la prigione centrale di Friburgo, inaugurata nel 1893 e non più conforme agli attuali requisiti di sicurezza e detenzione.