Cala il sostegno per l'abolizione del valore locativo (ma il "sì" è ancora avanti)

Secondo il secondo sondaggio Tamedia se si votasse oggi dalle urne uscirebbero due "sì" il prossimo 28 settembre. Promossa anche la Legge sull'identità elettronica.
BERNA - Il prossimo 28 settembre dalle urne federali - se si votasse oggi - uscirebbero ancora due "sì". Ma attenzione. Perché le dinamiche sui due temi in votazione - come rilevato dal secondo sondaggio condotto da Tamedia e 20 minuti - sono molto diverse. Se da un lato i risultati relativi alla Legge federale sull’identità elettronica (ID-E) risultano stabili, dall'altro l'abolizione del valore locativo ha perso un bel po' di consenso.
Valore locativo, crollo dell'11% per i "sì" - Nonostante la maggioranza degli svizzeri sostenga ancora l'abolizione del valore locativo (oltre che l'adozione di un'imposta immobiliare cantonale facoltativa sulle abitazioni secondarie) il vento rispetto alla precedente rilevazione - datata 13 agosto - è cambiato. E non di poco. I favorevoli si sono infatti ridotti dal 65% al 54%, mentre i contrari sono saliti dal 30% al 44% (2% la percentuale degli svizzeri che restano indecisi).
Un tema "polarizzante" - Quella sul valore locativo è una votazione polarizzante. Una sua abolizione è infatti sostenuta dalla maggioranza degli elettori borghesi (UDC, PLR, Centro e Verdi liberali), mentre è invisa a un'ampia parte della Sinistra (PS e Verdi). «Rispetto al sondaggio del 13 agosto - precisano gli analisti - il sostegno al progetto promosso dal Parlamento è però diminuito in tutti gli schieramenti politici».
Romandia contro - Il sostegno (o meno) al progetto è ovviamente influenzato da dove una persona abita. Chi vive in casa propria sostiene infatti chiaramente la proposta (66% i favorevoli), mentre chi sta in affitto la boccia (61% i contrari). Il sostegno all'abolizione cresce poi pure in base all'età. Emerge inoltre una significativa differenza tra le regioni linguistiche: nella Svizzera tedesca la proposta trova infatti ampio consenso (60% favorevoli), mentre in Romandia viene sonoramente respinta (63%). In Ticino vi è invece una maggioranza risicata (52% a 46% di favorevoli all'abolizione).
L'argomento più forte tra i favorevoli resta quello che il valore locativo costituisca «una tassazione ingiusta di un reddito fittizio» (75%). I contrari, invece, citano tre argomenti principali: la diminuzione del fatturato del settore edile dovuto alla soppressione delle detrazioni per la manutenzione immobiliare (36%), l'aumento del vantaggio fiscale dei proprietari (25%) e le perdite di entrate fiscali (22%).
Legge sull'ID-E: nessun ribaltone - Non vi è stato invece nessun grosso cambiamento per quel che concerne la Legge sull'ID-E. Gli unici a opporsi restano infatti i sostenitori dell'UDC, mentre chi vota PLR, Centro, Verdi liberali, PS e Verdi è bendisposto nei confronti della nuova norma, che ha tra i suoi obiettivi quelli di semplificare gli acquisti online o alcuni contatti con le autorità.
Un modello di conflitto, quello "UDC contro tutti", che - fanno notare gli analisti - si è «ulteriormente accentuato» rispetto al precedente sondaggio.
Sessi divisi - Netto in questo caso il fossato tra uomini e donne: i primi approvano la legge con il 61% mentre il consenso femminile si ferma al 48%. Non sono invece state osservate differenze significative per quanto riguarda le regioni linguistiche o il luogo di residenza.
L'argomento più forte tra i fautori è quello che l'identità elettronica farà risparmiare «tempo e fatica», poiché non sarà più necessario un login separato per ogni servizio (31%). Da parte loro i contrari sostengono che un'infrastruttura E-ID rappresenterebbe «un obiettivo attraente» per attacchi informatici e furti di dati (34%).
Il sondaggio Tamedia – Svolto in collaborazione con LeeWas tra il 10 e l'11 settembre, il sondaggio 20 minuti/Tamedia ha interpellato 15'619 persone provenienti da tutta la Svizzera (675 dal Ticino). Il margine di errore è di 1,4 punti percentuali.