Iniziativa pellicce: la commissione sostiene controprogetto

In particolare, si è reputato preferibile basarsi su norme internazionali equivalenti invece di introdurre una soluzione svizzera in materia di autorizzazioni.
BERNA - No all'iniziativa "Sì al divieto di importare prodotti di pelliccia ottenuti infliggendo sofferenze agli animali (Iniziativa pellicce)" ma sì al controprogetto indiretto del Consiglio federale. Così si è espressa la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N).
Secondo quanto si legge in un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento, la commissione ha deciso all'unanimità l'entrata in materia sul controprogetto. Quest'ultimo prevede che i prodotti di pellicceria ottenuti senza metodi che infliggono sofferenze agli animali possano essere oggetto di importazione o transito se sono accompagnati da un certificato attestante la loro provenienza.
La maggioranza ha comunque deciso di apportare alcune modifiche al testo. In particolare, si è reputato preferibile basarsi su norme internazionali equivalenti invece di introdurre una soluzione svizzera in materia di autorizzazioni, quale ad esempio il programma di certificazione dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). Il controprogetto modificato è stato infine approvato con 16 voti a favore, nessun contrario e 8 astensioni.
La commissione ha poi respinto - con 14 voti a favore, nessun contrario e 10 astensioni - l'Iniziativa pellicce, poiché a suo dire il controprogetto costituisce una risposta adeguata alle problematiche sollevate.
L'iniziativa esige un divieto di importazione per i prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali. Per il comitato d'iniziativa, ciò significa che non possono più essere importati prodotti di pellicceria ottenuti con metodi vietati dal diritto svizzero.