Palestre gratis per lottare contro l'obesità

Un giovane trainer neocastellano ex-obeso chiede che per i ragazzi tra i 18 e i 20 anni gli abbonamenti fitness siano coperti dallo Stato. A Berna, però, non tutti sono convinti che sia la strada giusta.
BERNA - Un abbonamento alla palestra gratuito per i giovani dai 18 ai 20 anni.
È questa la proposta del coach di nutrizione e fitness neocastellano Bruno Cardoso. Secondo il 25enne, ex-obeso e che in tre anni ha cambiato vita e stile di vita, questa fascia di età è infatti cruciale per consolidare un modello di abitudini salutari: «È un passo che dovrebbero compiere le autorità», ha spiegato a 20Minuten.
Malta traccia la strada? - A ispirare il coach di fitness è stato l'esempio di Malta. L'isola mediterranea è il paese con il tasso di obesità più alto d'Europa. Quasi il 70% della popolazione rientra nella fascia di sovrappeso. Da maggio di quest'anno i giovani tra i 18 e i 20 anni possono richiedere un abbonamento gratuito in palestra della durata di sei mesi.
Premessa: la situazione in Svizzera non è così estrema come a Malta. Eppure, secondo Cardoso, non possiamo abbassare la guardia. Dalle indagini federali sulla sanità emerge infatti che anche nel nostro paese l'obesità è in costante aumento: nel 2022, circa il 31% della popolazione dai 15 anni in su era considerata sovrappeso e il 12% obesa. A titolo di confronto, nel 2002, poco meno del 30% della popolazione era sovrappeso e circa l'8% era obesa.
Perché la fascia d'età tra i 18 e i 20 anni? - Cardoso è convinto che chi inizia un percorso mirato da giovane adulto possa raccogliere risultati migliori. «Questa è un'età critica in cui si possono consolidare abitudini sane per il corpo e la mente».
Un sondaggio non rappresentativo della comunità di 20 Minuten mostra che la mancanza di flessibilità finanziaria per l'iscrizione in palestra è uno dei motivi più comuni per cui adolescenti e giovani adulti non praticano regolarmente attività fisica. Molti citano anche "mancanza di tempo", "stanchezza", "mancanza di motivazione dopo il lavoro" e "lunghi spostamenti".
La politica è divisa - Finora Cardoso ha promosso la sua proposta soprattutto a livello cantonale. Oltre a coinvolgere diversi esponenti politici, ha incontrato anche l’Ufficio cantonale dello sport, che – a suo dire – ha mostrato interesse per il progetto. Cardoso, però, è chiaro nel suo intento: l’obiettivo è estendere l’iniziativa a tutta la Svizzera. Non tutti i politici, tuttavia, sembrano condividere questa visione.
«Lo sport è fondamentale per la prevenzione in ambito sanitario», ha affermato a 20Minuten il Consigliere nazionale UDC Rémy Wyssmann. Eppure non vede di buon occhio un programma di sussidi riservato esclusivamente ai giovani tra i 18 e i 20 anni. Secondo lui, molte persone – non solo in quella fascia d’età – dispongono di risorse economiche limitate. Inoltre, osserva, «i premi dell’assicurazione malattia finirebbero comunque per aumentare, nonostante alcune casse malati già contribuiscano al finanziamento degli abbonamenti sportivi».
La problematica è riconosciuta - Anche la Consigliera nazionale PLR Bettina Balmer condivide questo punto di vista: «Come medico, seguo il tema con grande interesse», ha dichiarato.
Di recente ha presentato un’interpellanza sul crescente tasso di obesità. Tuttavia, ritiene la proposta della collega neocastellano eccessiva: «La fascia d’età indicata sembra scelta in modo arbitrario: non trovo giustificabile l’impiego di fondi pubblici in questo modo». A suo avviso, lo Stato dovrebbe puntare piuttosto su una prevenzione più mirata, investendo nell’educazione alimentare, nella promozione dell’attività fisica e nella riduzione dello stress — in sintesi, in una maggiore alfabetizzazione sanitaria.
Chi invece spezza una lancia a favore di Cardoso è la Consigliera nazionale socialista Barbara Gysi. «È un’idea che merita di essere approfondita», sostiene. Secondo lei, il progetto del 25enne potrebbe essere sostenuto anche attraverso i fondi di Promozione Salute Svizzera.