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SUCCESSIONE AMHERD

I partiti scoprono le carte

Chi succederà a Viola Amherd? In attesa del verdetto di domani i Verdi liberali fanno sapere di lasciare libertà di voto. L'UDC è pro Ritter
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Fonte Ats/red
I partiti scoprono le carte
Chi succederà a Viola Amherd? In attesa del verdetto di domani i Verdi liberali fanno sapere di lasciare libertà di voto. L'UDC è pro Ritter
BERNA - In vista dell'elezione di domani di un nuovo consigliere federale al posto della "ministra" dimissionaria della difesa, Viola Amherd, il gruppo Verde liberale lascia libertà di voto, pur ribadendo che le posizioni del consigliere di Stato di...

BERNA - In vista dell'elezione di domani di un nuovo consigliere federale al posto della "ministra" dimissionaria della difesa, Viola Amherd, il gruppo Verde liberale lascia libertà di voto, pur ribadendo che le posizioni del consigliere di Stato di Zugo, Martin Pfister, sono più vicine al loro partito rispetto a quelle del consigliere nazionale Markus Ritter (SG)

Per i Verdi liberali, Pfister è più vicino al PVL sui temi che spaziano dalle relazioni bilaterali con l'Ue, al ruolo della Svizzera nell'architettura di sicurezza europea, dai temi di politica economica e finanziaria, alla svolta energetica, si legge in una nota odierna.

Ad ogni modo, in generale il nuovo membro del governo dovrà agire nel rispetto della collegialità, assumendosi la responsabilità per l'intero Paese, specie in tempi difficili come questi. Non dovrà insomma limitarsi a coltivare il proprio orticello. Il nuovo governo dovrà inoltre mostrare lungimiranza e agire compatto.

L'UDC sostiene Ritter - Dal canto suo, l'UDC fa sapere che la maggioranza sostiene la candidatura di Markus Ritter. Lo ha comunicato il partito in una nota odierna, precisando che rispetta il ticket presentato dal Centro. Secondo il partito, «mostra la necessaria volontà di leadership per affrontare i problemi del DDPS. In qualità di parlamentare di lunga data, conosce i processi della Berna federale. Markus Ritter ha dimostrato in importanti dossier di essere in grado di portare soluzioni e alleanze valide. Indipendentemente da chi diventerà Consigliere federale, il nuovo capo del DDPS verrà valutato dall’UDC in base ai risultati. Il compito è quello di ripristinare la sicurezza e la neutralità armata della Svizzera».

Per l'UDC è infatti fondamentale che «il capo del DDPS deve ripristinare la sicurezza e la neutralità armata della Svizzera. Lo scopo principale della neutralità armata e globale è quello di tenere la Svizzera lontana dalla guerra. Per proteggere la propria popolazione la Svizzera non deve lasciarsi coinvolgere in conflitti stranieri».

Se la guerra dovesse comunque scoppiare - incalza - «la Svizzera avrebbe bisogno di un esercito potente per proteggere la popolazione e rendere il più alto possibile il prezzo da pagare per un aggressore. Il capo del DDPS deve attenersi al principio di «neutralità e deterrenza». Questo mandato chiaro è il presupposto per affrontare i problemi di gestione del DDPS. Questo equivale ad equipaggiare l'esercito anziché avventurarsi nella NATO e ripristinare la neutralità armata invece di sprecare miliardi nel caos dell'asilo».


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