Tracollo Credit Suisse: «FINMA più forte»

Le decisioni del Consiglio degli Stati. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi.
BERNA - Affrontando il rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sul tracollo del Credit Suisse, il Consiglio degli Stati ha sostenuto oggi tutti gli atti parlamentari che chiedono un aumento dei fondi propri per la banche e il rafforzamento della FINMA.
I voti sono caduti dopo tre ore circa di discussione sul rapporto della CPI sulla crisi del Credit Suisse e la fusione con UBS di cui la camera dei Cantoni ha presto atto.
Diversi "senatori" hanno lodato il lavoro della CPI, ribadendo che quanto accaduto, come sostenuto dalla commissione d'inchiesta, è imputabile agli errori della direzione e del Cda dell'ex grande banca.
Non sono tuttavia mancati rilievi critici nei confronti della FINMA, il cui comportamento è stato giudicato eccessivamente indulgente e accuse di avidità - Carlo Sommaruga (PS/GE) - nei confronti di un management che nel corso degli anni si è versato bonus miliardari a fronte di una situazione finanziaria difficile.
Anche la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, ha sottolineato la completezza e profondità del rapporto pubblicato dalla CPI e le sue preziose conclusioni. Per la "ministra" delle finanze, che ha ammesso la propria delusione per quanto accaduto per la seconda volta dopo la crisi di UBS a causa dei mutui subprime nel 2008, ora è il momento di imparare la lezione per evitare che qualcosa di simile si ripeta in futuro. La crisi di una banca non deve diventare una minaccia per un Paese, ha affermato.