Droni nei cieli d’Europa: la Svizzera al momento non è pronta


Un professore di robotica spiega a che punto è la Confederazione in termini di difesa, perché spesso si preferisce non abbatterli e le tecniche possibili da usare
Un professore di robotica spiega a che punto è la Confederazione in termini di difesa, perché spesso si preferisce non abbatterli e le tecniche possibili da usare
Cosa accadrebbe se lo spazio aereo svizzero fosse sorvolato da droni, come accaduto in Danimarca? Il paese sarebbe pronto a una risposta? Secondo Roland Siegwart, professore di robotica al Politecnico di Zurigo, manca una soluzione capillare e definitiva per quanto concerne lo scenario militare.
Test per eventi e polizia, non per il settore militare - Sono stati infatti testati alcuni sistemi, per esempio nel corso di manifestazioni di polizia o per garantire la protezione durante grandi eventi pubblici, ma non sarebbero utilizzabili in casi simili a quelli che fanno parlare in questi giorni. L'agenzia federale Armasuisse, dal canto suo, ha provato alcuni sensori, sistemi di comando ed effettori, che sarebbero dei sistemi in grado di neutralizzare i droni tramite disturbo radio o GPS.
I piani per il domani - Nel programma militare Armeebotschaft 2027 è previsto l'acquisto di un sistema contro i droni ritenuto altamente efficace e a prova di futuro. Lo scopo è rafforzare la capacità difensiva colmando una lacuna importante per la sicurezza del paese.
Perchề non si abbattono - Siegwart ha anche spiegato come mai in Danimarca i droni non sono stati abbattuti. Sarebbe infatti stato relativamente semplice farlo: viste le dimensioni sarebbe potuto bastare, almeno in teoria, un soldato con un fucile d'assalto. «Le autorità devono valutare se il rischio di un abbattimento non sia maggiore della minaccia stessa rappresentata dal drone». Infatti cadendo un drone potrebbe ferire persone o danneggiare infrastrutture. E anche scegliere di farlo potrebbe non essere facile come sembra.
Rapidità e sistemi di navigazione, cosa renderebbe complesso abbatterli - Le armi convenzionali poi faticherebbero a seguire i droni, in quanto non sono stazionari ma in movimento rapido. Al momento non sembra praticabile nemmeno disturbare il drone, in termini tecnici «jamming», ovvero bloccare il segnale radio o il GPS per non fargli più ricevere i comandi. I modelli moderni utilizzano più sistemi di navigazione contemporaneamente o cambiano automaticamente frequenza. In questo modo, possono rilevare le interferenze e continuare a volare.
Non c'è una idea definitiva - Per quanto concerne il futuro, il professore sottolinea che «ci sono soluzioni internazionali in fase di sviluppo, ma non esiste ancora una soluzione economica e definitiva per ogni Paese».