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SVIZZERA

La Candida auris, fungo potenzialmente mortale, è arrivata anche in Svizzera

Tra il 30 e il 60% delle persone contagiate muore. Per ora si registrano solo casi provenienti dall'estero. Le misure proposte dall'UFSP agli ospedali
Depositphotos (vilevi)
La Candida auris, fungo potenzialmente mortale, è arrivata anche in Svizzera
Tra il 30 e il 60% delle persone contagiate muore. Per ora si registrano solo casi provenienti dall'estero. Le misure proposte dall'UFSP agli ospedali

BERNA - È resistente a molti farmaci, difficile da eliminare. Nel 30-60% dei casi è mortale e si trasmette tramite il contatto con superfici contaminate o da persona a persona, ma non per via aerea. Il fungo patogeno Candidozyma auris, che sta allarmando la sanità europea, pare essere arrivato anche in Svizzera.

Cosa devono fare gli ospedali - Per il momento, l'UFSP segnala alcuni singoli casi di infezione da Candida auris, tutti importati dall'estero. Non si sono ancora verificati casi di trasmissioni locali, anche se non vi è una vera statistica in merito. Il rischio però c'è e gli ospedali sono stati allertati in merito alle caratteristiche del fungo. In caso di trasferimenti di pazienti da reparti di terapia intensiva provenienti dall'estero sarà necessario effettuare degli specifici test.

Le caratteristiche del fungo - Le stime di Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi parlano di una mortalità tra il 30% e il 60%. Può causare delle gravi infezioni in persone immunodepresse. I sintomi sono inizialmente febbre e brividi, cui seguono problemi alle vie urinarie, alle orecchie e alle vie respiratorie. Resiste a diversi farmaci e sa sopravvivere su varie superfici e dispositivi medici: è dunque difficile da eliminare.

La situazione in Germania - In Germania nell'ultimo anno si sono verificati 120 casi. Ma la situazione preoccupa i nosocomi tedeschi più di altre infezioni maggiormente presenti come numeri. «Direi addirittura che è necessario intervenire già con un solo caso», ha dichiarato Tim Eckmanns del Robert Koch-Institut al quotidiano Bild.

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