Hashish e telefonini ai detenuti (grazie all'agente di custodia)

Durante nove mesi l'uomo è riuscito a introdurre la merce nel penitenziario La Brenaz
GINEVRA - Un ex agente di custodia del centro di detenzione ginevrino La Brenaz, situato presso il comune di Puplinge, è stato condannato oggi, giovedì 4 settembre, per corruzione passiva.
Il 43enne da gennaio a settembre del 2024 ha infatti introdotto in carcere un quantitativo totale di un chilo di hashish e sette telefonini per conto di tre detenuti. Il passaggio della droga avveniva a dosi di circa 100 grammi e avrebbe fruttato all'uomo 12mila franchi.
Secondo le indiscrezioni emerse durante il processo, e riportate da 20Minutes, tutto è iniziato dopo l’incontro con il detenuto condannato per l’assassinio di Charmilles. Il delitto avvenuto nel gennaio del 2019, nel quale morì un 22enne di origini portoghesi, aveva all’epoca suscitato grande sgomento nella regione. È stato per conto dell'assassino che ha iniziato la sua attività illecita, prima di diversificare la sua clientela.
Il modus operandi era semplice. L'agente di custodia introduceva nella struttura la merce nascondendola nelle tasche della divisa. Poi li consegnava personalmente ai detenuti nelle loro celle.
Tutto fino al suo arresto avvenuto nell’ottobre del 2024. Oggi il Tribunale penale di Ginevra lo ha giudicato colpevole di corruzione passiva e violazione della legge sugli stupefacenti. È stato condannato a 36 mesi di reclusione, di cui sei effettivi, già scontati. «Ci tenevo a scusarmi con tutti per le mie scelte sbagliate. Ho incontrato le persone sbagliate, ho avuto un momento di debolezza. Non ho mai voluto infangare l'immagine delle istituzioni e del penitenziario», ha ammesso durante il processo.