Prima il naufragio, poi il rischio abbattimento: mobilitazione per il labrador (svizzero) Achi

Il cane della famiglia soccorsa a inizio mese non ha i documenti in regola: il 19 agosto doveva essere il suo ultimo giorno, ma c'è chi ha lottato per difenderlo
CITTÀ DEL CAPO - Scampare un pericolo, solo per correrne uno peggiore. È quanto è capitato ad Achi, il cane della famiglia composta da padre e figlia (lui cittadino svizzero, lei con passaporto tedesco) che ha fatto naufragio lo scorso 2 agosto al largo delle coste sudafricane.
Il National Sea Rescue Institute (NSRI) era intervenuto per salvare i tre dalla barca a vela che stava affondando, nel corso di una drammatica operazione di salvataggio. Quando tutto sembrava essere finito, con la famiglia al sicuro sulla terraferma, ecco spuntare una grana burocratica: il labrador Achi, cane guida regolarmente registrato, era privo della necessaria documentazione e quindi le autorità sanitarie, considerandolo un potenziale vettore di malattie, avevano disposto il suo abbattimento.
Achi è stato quindi separato dai suoi proprietari e messo in una sorta di "braccio della morte", in attesa dell'eutanasia. La notizia è rapidamente circolata e ha suscitato indignazione, negli amanti degli animali ma anche al consolato svizzero a Città del Capo. Da qui è stata spedita una missiva al governo sudafricano, con la richiesta di risparmiare la vita del cane.
La supplica è andata a buon fine: grazie all'interessamento di varie istituzioni e del ministro dell'Agricoltura John Steenhuisan, Achi è stato sottoposto a esami clinici che hanno accertato il suo stato di perfetta salute. La vicenda si è conclusa a lieto fine: «Abbiamo la certezza assoluta che il cane Achi rimarrà vivo e in salute. La nostra gratitudine a tutti coloro che sono stati coinvolti, compresa la comunità locale e i media, è immensa. Questo risultato dimostra cosa si può ottenere quando comunità, autorità e individui lavorano insieme» ha dichiarato una portavoce del NRSI.
Giovedì 21 agosto è stato confermato che il cane è salvo. «Siamo profondamente colpiti dall'immenso sostegno ricevuto sia a livello locale che internazionale» ha ribadito l'organizzazione di soccorso.