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Madre, figlie e gatto trovati «in una pozza di sangue»

La polizia era intervenuta in diverse occasioni per litigi domestici che avevano portato a denunce reciproche tra l'uomo e la donna, ma «la situazione non sembrava critica»
20Minutes
Fonte 20Minutes
Madre, figlie e gatto trovati «in una pozza di sangue»
La polizia era intervenuta in diverse occasioni per litigi domestici che avevano portato a denunce reciproche tra l'uomo e la donna, ma «la situazione non sembrava critica»

NEUCHÂTEL - «Una tragedia di assoluta viltà». Il procuratore Jean-Paul Ros descrive così il brutale fatto di sangue consumatosi nella serata di martedì a Corcelles, nel canton Neuchâtel.

Qui, in un appartamento, una donna di 47 anni e le sue due figlie di 10 e 3 anni e mezzo sono state uccise dall'ex marito/padre. I due si erano separati da poco.

Il resoconto fornito dalla polizia è agghiacciante. L'allarme è partito da un familiare all'estero che, non avendo più notizia della donna da diverse ore, aveva deciso di chiamare la polizia.

Giunti sul posto, due agenti hanno prima cercato indizi fuori dall'abitazione, sentendo anche il vicinato, quindi - per puro scrupolo - hanno fatto aprire la porta dell'appartamento da un fabbro.

Non si aspettavano tuttavia l'orribile scena che si sono trovati di fronte. Proprio davanti ai loro occhi vi erano infatti i corpi insanguinati di due bambine. Sempre lì, anche un uomo di 52 anni, anch'egli ferito, che impugnava «un impressionante coltello da cucina lungo 15 centimetri», ha aggiunto Simon Baechler, capo della polizia giudiziaria neocastellana.

L'individuo non ha obbedito agli ordini degli agenti e li ha aggrediti. Lo stesso è stato raggiunto nella parte inferiore del corpo da tre colpi di pistola esplosi da uno degli agenti.

La polizia ha immediatamente prestato soccorso all'uomo e alle due bambine. Queste ultime erano però «ovviamente morte da tempo». Solo dopo, la polizia ha scoperto, in un'altra stanza, «un altro corpo in una pozza di sangue», quello della madre. Anche il gatto di famiglia era stato ucciso.

La famiglia è di origine algerina e viveva in Svizzera da diversi anni. Il padre è stato ricoverato in ospedale, è cosciente e «la sua vita non sembra essere in pericolo» al momento. È già stato accusato di omicidio e tentato omicidio di uno degli agenti di polizia.

Il procuratore Jean-Paul Ros ha esaminato i precedenti della famiglia. «La polizia era intervenuta in diverse occasioni per litigi domestici che avevano portato a denunce reciproche tra l'uomo e la donna», ha affermato. L'uomo era stato condannato nel 2022 per danni alla proprietà. «Tuttavia, la situazione non sembrava critica all'epoca. Non avevamo prove di violenza che potessero destare preoccupazione», ha aggiunto.


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