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SVIZZERA

Boom di furti di armi. Si sospetta ci siano delle bande criminali francesi

Vengono prese di mira soprattutto armi corte, più facili da nascondere, poi usate per atti illeciti. Le paure dei rivenditori
Depositphotos (sundraw)
Boom di furti di armi. Si sospetta ci siano delle bande criminali francesi
Vengono prese di mira soprattutto armi corte, più facili da nascondere, poi usate per atti illeciti. Le paure dei rivenditori

ZURIGO - Sei furti in tre settimane, in particolare nella Svizzera orientale, preoccupano i rivenditori di armi elvetici, che temono che dietro questo aumento ci siano alcune bande provenienti dalla Francia.

Le armi che vengono rubate più spesso e da chi - Vengono prese di mira soprattutto armi corte, perché ritenute più facili da nascondere e poi rivendere. «Le armi corte sono più facili da trasportare e rivendere rispetto ai fucili», ha spiegato un dipendente di un'armeria zurighese. I responsabili dei colpi sono criminali provenienti dalla Francia, tanto che si sospetta che ci siano dietro delle bande di Lione e di Marsiglia. Le armi sottratte vengono poi cedute per essere usate per rapine, furti d’auto, traffico di droga e regolamenti di conti.

Le nuove norme: ora tutti si adeguano - I rivenditori intanto si sentono sotto minaccia, sia per la sicurezza che per l'immagine e pensano ad aumentare le protezioni, attraverso l'uso anche di videocamere e il rinforzo di porte e finestre. Il governo federale nel 2022 ha fatto entrare in vigore dei nuovi requisiti di sicurezza, che includono porte e finestre anti-effrazione, armadi blindati e certificati, allarmi collegati direttamente alla polizia, videosorveglianza potenziata. I negozi si sarebbero dovuti adeguare entro il 2027 ma, vista la situazione, molti hanno deciso di adeguarsi sin da ora.

Le paure dei rivenditori - «Pensavamo fosse un falso allarme. Ora installiamo nuove telecamere e ci chiediamo come il personale potrebbe mettersi in salvo in caso di attacco diurno», ha detto, ancora toccato, uno dei titolari colpiti. Anche chi non è stato interessato direttamente teme che possano esserci ripercussioni sull'immagine pubblica. Ad esempio Renata Schlaufer, titolare di un’armeria a Beckenried (NW) afferma che «i negozi seri contribuiscono alla sicurezza pubblica, con corsi, consulenze e controlli. È ingiusto che vengano visti come un problema».

Perché viene presa di mira la Svizzera - Il nostro paese è ritenuto maggiormente vulnerabile rispetto alla Germania o alla Francia e diventa perciò bersaglio dei criminali. Ne è convinto Luigi De Martino di Small Arms Survey.

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