Trasferivano milioni del narcotraffico: smantellata rete svizzero-albanese

L'organizzazione criminale sfruttava un sistema di scambio informale di denaro noto come "Hawala"
TIRANA - La Struttura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata (Spak) albanese ha messo nel mirino un'organizzazione criminale, capace di organizzare e mandare avanti un sistema informale di trasferimento di denaro dalla Svizzera all'Albania.
Secondo quanto riferito dal quotidiano Gazeta Express, le attività investigative svolte in collaborazione con le autorità giudiziarie svizzere hanno permesso di raccogliere le prove dell'istituzione di un sistema "Hawala" da parte di tre persone indagate e di altre residenti a Lucerna. In questo modo i tre, che agivano in collaborazione tra loro, hanno fatto entrare e uscire dalla Svizzera ingenti somme di denaro (nell'ordine di vari milioni di euro) derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti sul territorio elvetico, ma non solo.
Come funziona il sistema - Il sistema "Hawala", originario dell'Asia e del Medio Oriente, viene solitamente utilizzato per il trasferimento di denaro nelle aree in cui le istituzioni finanziarie sono inaffidabili o hanno capacità limitate. Tutto è basato sulla fiducia e sulla reputazione degli operatori, detti anche hawalandar: il sistema, in sostanza, non prevede il trasferimento fisico del denaro, ma sulla compensazione dei debiti da parte degli hawalandar.
Un individuo deposita del denaro presso un hawalandar, dopodiché costui comunica con un suo omologo nel luogo di destinazione del denaro, indicando la somma in questione. Il secondo hawalandar paga l'importo concordato e sarà quindi una compensazione tra i due individui a completare l'operazione e saldare il debito.
Il collegamento Svizzera-Tirana - Nel caso specifico, il denaro di provenienza criminale veniva girato ai soci dell'organizzazione residenti in Svizzera, che ricevevano un nominativo a Tirana. Ai loro associati nella capitale albanese, compreso il presunto capo della rete, veniva notificato il deposito della somma.
Quindi i tre indagati consegnavano lo stesso ammontare depositato in Svizzera agli utenti finali. Per chiudere il cerchio e completare le compensazioni sono stati utilizzati uffici di trasferimento di denaro, cambiavalute e agenzie di viaggio.
Gli hawalandar, secondo l'inchiesta, trattenevano a titolo di commissione il 6% dell'importo trasferito, che poi venivano ridistribuito tra tutti gli individui coinvolti.