Prima il colpo, poi la fuga a tutta velocità: Ferrari, Audi e Bmw nel mirino dei ladri


Negli ultimi mesi, 40 automobili di lusso sono state sottratte da varie concessionarie svizzere. La loro destinazione sarebbe la Francia
Negli ultimi mesi, 40 automobili di lusso sono state sottratte da varie concessionarie svizzere. La loro destinazione sarebbe la Francia
ZURIGO - Audi, BMW e Ferrari: queste sono le auto di lusso prese di mira dai ladri organizzati. Negli ultimi quattro mesi, in Svizzera, automobili di alto valore e di alta potenza sono state più volte rubate di notte, in azioni lampo, e portate via da autosaloni e garage. I colpi sarebbero una quarantina. Lo rivela un avviso della polizia inviato all’Associazione dei commercianti d’auto indipendenti della Svizzera.
Una delle vittime è M.*, titolare di un concessionario vicino a Zurigo. A metà giugno i ladri hanno preso di mira il suo garage: «Poco prima dell’una di notte, un uomo a viso scoperto ha rotto il pannello in plexiglass dell’officina ed è poi strisciato all’interno», racconta a 20 Minuten. Dalle telecamere di sorveglianza M. ha potuto vedere in seguito come il ladro abbia forzato la cassetta nella quale sono conservate le chiavi, ne abbia prelevate diverse e sia fuggito con una Ferrari. «Ha inoltre rimosso la targa di una Lamborghini e l’ha montata sulla Ferrari, perché quest’ultima ne era priva.»
Fuga a 200 chilometri all’ora - Circa un’ora dopo, sono arrivati altri due ladri: «Probabilmente avevano ricevuto una chiave dal primo intruso», dice M. Questa volta hanno rubato una BMW M5, parcheggiata all’esterno. Un collega di M., che come il proprietario del garage vive sopra il negozio, ha notato movimenti sospetti e ha bussato da lui. «Siamo corsi subito giù, ma la BMW ci è sfrecciata davanti agli occhi». La sua compagna ha tentato l’inseguimento in auto e ha contattato la polizia, ma, quando i ladri hanno raggiunto l’autostrada, sono fuggiti a oltre 200 chilometri all’ora. «Non avevamo alcuna possibilità», ha spiegato.

«Una cosa del genere non mi era mai successa», dice M. Non avrebbe mai pensato che potesse accadere in Svizzera. «Bisogna davvero iniziare ad aver paura. Non ho dormito tranquillo per diverse notti».
Le auto rubate erano veicoli di clienti che si trovavano in garage al momento del furto. La Ferrari aveva un valore di 250mila franchi, la BMW di 50mila franchi. Fortunatamente i clienti erano assicurati. Il danno personale di M. ammonta a circa 10'000 franchi per il vetro rotto e le chiavi rubate.
Banda organizzata, probabilmente dalla Francia - La polizia conosce il modus operandi. «Attualmente, parliamo in tutta la Svizzera di circa 40 casi, in cui sono state rubate fino a quattro auto per volta», afferma Florian Schneider, portavoce della Polizia cantonale di San Gallo, che ha già inviato un avviso ai vari commercianti. Si tratta sempre di auto di lusso.
Il fenomeno interessa soprattutto la Svizzera tedesca. «È evidente che quasi tutti i veicoli vengono portati oltre confine in Francia», continua Schneider. Inoltre, i ladri sanno esattamente quali auto vogliono rubare: «A volte parcheggiano persino altri veicoli per fare spazio a quello che intendono rubare.» È probabile che si informino in modo mirato su portali online o siti dei concessionari, per sapere quali auto sono disponibili. È anche possibile che i locali vengano ispezionati in anticipo. «Non sappiamo ancora se si tratti di un solo gruppo organizzato o di più bande», afferma Schneider. Ma finora i ladri hanno colpito solo in Svizzera: «Dai paesi vicini ci dicono che questo modus operandi non è conosciuto».
«Spero che i clienti restino» - Anche M. ha saputo dalla polizia che la Ferrari rubata, circa due ore dopo il furto, era già stata portata oltre il confine francese, nei pressi di Ginevra. «Hanno scelto la strada più lunga per fuggire all’estero. Devono aver davvero corso». Non si spiega come mai la Ferrari non sia stata fermata alla frontiera: «La polizia ferma le auto modificate in ogni angolo, ma se dei ladri passano nel cuore della notte con una Ferrari, li lasciano andare», dice con rammarico.
Per proteggere il suo negozio, M. ha ora installato un impianto d’allarme con sirena potente e notifica sul cellulare. Inoltre, pensa di bloccare l’uscita con dissuasori retrattili durante la notte. «Parcheggio anche la mia auto davanti all’uscita, per renderla inaccessibile», dice. «E nascondo ancora meglio la cassaforte con le chiavi».
Il titolare teme che la clientela possa ora preferire altri garage: «Spero che i clienti non perdano fiducia in me. Non voglio che pensino che le loro auto non siano al sicuro da noi».
*Nome noto alla redazione