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GINEVRA/FRANCIA

Il porno si blocca, ma una società ginevrina esplode

Proton VPN, con sede a Plan-les-Ouates, ha registrato un aumento del 1'000% degli iscritti. La rete privata permette infatti di aggirare il blocco in Francia.
Afp
Fonte 20Minutes
Il porno si blocca, ma una società ginevrina esplode
Proton VPN, con sede a Plan-les-Ouates, ha registrato un aumento del 1'000% degli iscritti. La rete privata permette infatti di aggirare il blocco in Francia.

GINEVRA - Le iscrizioni alla società ginevrina Proton VPN, con sede a Plan-les-Ouates, stanno letteralmente esplodendo dopo lo sciopero dei maggiori siti porno in Francia iniziato martedì 3 giugno.

Tutti sulle VPN - Alcuni fra i principali siti per adulti sul web, fra i quali Pornhub, YouPorn e Redtube hanno annunciato la cessazione dell'attività in Francia in segno di protesta contro la legge francese sulla verifica dell'età degli utenti.

Migliaia di frequentatori abituali si sono quindi riversati sulla VPN ginevrina. Le reti private virtuali permettono infatti di creare un indirizzo IP (Internet Protocol) straniero per aggirare la sospensione in Francia.

Un aumento del 1'000% - L'azienda Proton VPN ha annunciato oggi di aver registrato un aumento di 1'000% delle registrazioni sulla propria piattaforma dopo solo mezz'ora dall'entrata in vigore del blocco. «È un numero che ha superato gli iscritti durante il blocco di TikTok da parte degli Stati Uniti», ha spiegato la stessa società su X.

Insomma, sembrerebbe che, fino a quando il braccio di ferro sulle regole per l'età degli utenti continua, la società ginevrina verrà presa d'assalto da migliaia di francesi.

Solo l'inizio - Il dibattito è infatti solo agli inizi. «Tant mieux!», ha postato su X la ministra per le Pari opportunità, Aurore Bergé, paladina della crociata contro il porno. «Ci saranno meno contenuti violenti, degradanti, umilianti, accessibili ai minorenni in Francia. Arrivederci».

Aylo, la casa madre dei due celebri siti porno e di altri come RedTube, ha invece spiegato di aver «preso la difficile decisione di sospendere l'accesso ai nostri siti e di utilizzare le nostre piattaforme per rivolgerci direttamente al pubblico francese». Secondo le parole della vicepresidente di Aylo, Alex Kekesi - protagonista di una conferenza stampa online - gli utenti che cercheranno i contenuti abituali si ritroveranno su una pagina che descrive in dettaglio la posizione della piattaforma. Vi si spiega che una legge francese del 2024 costringe gli editori di siti hard a rendere operativo un sistema di identificazione che impedisce l'accesso ai minorenni.

I siti di Aylo sono bloccati in 17 stati americani, sempre per motivi di verifica dell'età degli utenti. Pornhub, in particolare, è nel mirino della Commissione europea, che ha aperto un'inchiesta proprio sul tema delle insufficienti misure per impedire l'accesso dei minori ai siti per adulti.

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