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BERNA

Manifesto che invita a spiare il vicino, Berna avvia un'inchiesta

L'affissione non è andata giù alla Confederazione. Che ora vuole vederci chiaro.
20Minuten
Manifesto che invita a spiare il vicino, Berna avvia un'inchiesta
L'affissione non è andata giù alla Confederazione. Che ora vuole vederci chiaro.
BERNA - La Confederazione ha avviato un'indagine su un fotomontaggio di un falso manifesto del Dipartimento dell'energia che circola sui social e invita a denunciare i vicini che riscaldano la loro abitazione in modo eccessivo. Con tanto di marchio ...

Con tanto di marchio della Confederazione, il falso manifesto mostra una giovane donna al telefono che dice, in tedesco: «Il vicino riscalda la sua casa a più di 19 gradi? Per favore, informateci». Viene anche promessa una ricompensa di 200 franchi agli informatori, che sono invitati a chiamare il numero di telefono del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), indicato sul manifesto.

La smentita del DATEC - «La Confederazione non ha nulla a che vedere con questi messaggi e se ne distanzia formalmente», ha detto oggi la portavoce del DATEC Emanuela Tonasso, confermando a Keystone-ATS una notizia riportata dal quotidiano romando Le Temps e da media svizzero tedeschi.

«Il logo della Confederazione e il numero di telefono che figurano nell'immagine sono stati utilizzati in modo abusivo. La Confederazione non ha creato questi manifesti né ha lanciato un appello di questo tipo; si tratta di una manipolazione», ha aggiunto la portavoce, precisando che il falso è stato individuato sabato dal DATEC.

Il fotomontaggio è circolato ampiamente nei giorni scorsi sulle reti sociali, e non solo in Svizzera. Emanuela Tonasso dice anche di essere stata contattata da diversi media stranieri per commentare questo annuncio ingannevole della Confederazione.

Diffuso dai canali russi - Il manifesto in effetti non è mai esistito. Come riporta il giornalista Paolo Attivissimo sul suo blog Il Disinformatico, 20min.ch è risalito all'immagine, scaricabile gratuitamente da un sito internet di foto stock, che ha uno spazio bianco al posto del manifesto e che è stata con tutta probabilità utilizzata per realizzare il fotomontaggio. Anche la foto della ragazza ritratta nel manifesto è acquistabile online.

Il portale italiano open.online ha ricostruito il percorso del fotomontaggio - che è stato rilanciato sui social anche da alcuni politici italiani - arrivando alla conclusione che a spingere la sua diffusione sono stati i canali russi: fra questi, il canale Telegram del giornalista e propagandista russo Vladimir Solovyev, e quello dell'agenzia bielorussa BELTA.

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COMMENTI
 

Princi 3 anni fa su tio
questi si che sono problemi grassi per il consiglieri federali ! semm propi dré töcaa ol fönt ridicoli

Buonsenso? 3 anni fa su tio
Lo scopo è far ragionare già....

Elisa_S 3 anni fa su tio
Comunque il più *sciocchino* resta chi ha sprecato tempo e denaro a creare, stampare e affiggere tali manifesti. Con quale scopo ? Mah...

vulpus 3 anni fa su tio
Tutti dovrebbero avere la propria testa per ragionare.

Sarà 3 anni fa su tio
Beh, non ci sarebbe da meravigliarsi... è già successo durante la pandemia di covid.

Güglielmo 3 anni fa su tio
ahahha propaganda dei poveri russi.. poori bao ..
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