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SVIZZERA

Quell’"ossigeno" di cui i cantoni non possono fare a meno

La distribuzione degli utili della Banca Nazionale ha un impatto sempre più importante sui conti cantonali. L'esperto: «Sbagliato fare troppo affidamento».
20min/Matthias Spicher
Fonte 20Minuten
Quell’"ossigeno" di cui i cantoni non possono fare a meno
La distribuzione degli utili della Banca Nazionale ha un impatto sempre più importante sui conti cantonali. L'esperto: «Sbagliato fare troppo affidamento».

BERNA - «Una boccata d’ossigeno». Così il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) Christian Vitta aveva commentato la notizia, data lo scorso gennaio, della ridistribuzione degli utili della Banca Nazionale (BNS) ai cantoni per il 2025. 

Tanti soldi ma poca affidabilità? - I milioni provenienti dalla distribuzione degli utili della BNS stanno infatti salvando il bilancio pubblico della maggior parte dei cantoni svizzeri (Ticino compreso). È quanto emerge con chiarezza da uno studio commissionato all’Istituto per la politica economica svizzera (IWP) dell'Università di Lucerna da 20Minuten.

E dopo la presentazione da parte del Consiglio di Stato del Preventivo 2026, con annesso deficit di 97,4 milioni di franchi (budget che non considera ancora l’impatto finanziario delle due iniziative popolari sui premi di cassa malati votate lo scorso 28 settembre), ecco che anche Bellinzona guarda con speranza verso Berna. 

Due anni senza un franco - Tutto bene se non fosse che gli utili della Banca Nazionale non sono un contributo stabile e affidabile. Lo dimostra l’interruzione della distribuzione avvenuta due anni consecutivi tra il 2023 e il 2024. Gli utili provengono infatti da investimenti sul mercato azionario, interessi o variazioni del prezzo dell'oro. Dati alla mano, nel 2022, senza la BNS 18 cantoni su 26 sarebbero stati in rosso.

L’annus horribilis per la BNS è stato il 2022, concluso con una perdita di oltre 130 miliardi. La ragione? Gli investimenti in valuta estera. «Facile guadagnare, facile perdere», scriveva all’epoca Economiesuisse. «Questo risultato dovrebbe finalmente far comprendere agli ambienti politici che la BNS non è una vacca da mungere. Essa può realizzare degli utili, ma anche registrare delle perdite». 

I disavanzi cantonali - Tra il 2018 e il 2022, quando le casse cantonali hanno beneficiato di distribuzioni molto elevate, solo pochi cantoni hanno registrato un saldo negativo nei loro conti. Nel 2022 si è raggiunto il minimo con solo due cantoni in deficit. Nel 2023, tuttavia, questo numero è salito a 13. Il motivo: l'assenza degli utili della BNS.

Affidarsi ai versamenti della BNS per pareggiare i conti non è quindi prudente. «I soldi della BNS sono difficili da pianificare e non rientrano sicuramente nella sfera di influenza dei politici cantonali responsabili delle finanze», ha spiegato a 20Minuten Martin Mosler, responsabile del settore Politica fiscale presso l'IWP.

«I cantoni non dovrebbero fare affidamento su queste distribuzioni per finanziare grandi progetti. Il rischio che poi si esauriscano i fondi è troppo elevato».

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