25mila mucche rischiano il macello per colpa di Trump

Il settore lattiero-caseario avverte di un imminente crollo dei prezzi. Per ridurre l'eccesso di latte in Svizzera, potrebbero essere prese misure drammatiche
ZURIGO - L'effetto dei dazi doganali imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta arrivando anche nelle stalle. In Svizzera c’è un marcato surplus di latte, quindi si prevede di ridurre il numero di mucche da latte: 25mila animali potrebbero essere macellati prima del previsto.
È l'estrema conseguenza maturata da una serie di fattori. Da un lato, le buone condizioni meteorologiche hanno portato a una produzione di latte superiore alla media e, dall’altro, a causa dei dazi di importazione statunitensi, la vendita di formaggio svizzero è crollata.
L’organizzazione di settore del latte mette in guardia gli allevatori come non faceva da dieci anni. Se la produzione di latte nei prossimi mesi non diminuirà, i prezzi scenderanno. Come riferito dalla NZZ am Sonntag, per la maggior parte dei produttori significherà la riduzione del numero delle mucche.
Un peso finanziario ed emotivo - Per l’allevatore Christian Marro la situazione è un peso sia finanziario che emotivo, come riferisce al domenicale. Fornisce latte per la produzione del Gruyère, ma l'industria quest’anno ha ridotto gli acquisti di quasi il 10%.
Marro spiega di avere la coscienza a posto quando macella una mucca se è malata, ha articolazioni deboli o la qualità del latte non è adeguata. Ma, dice, se deve separarsi da mucche sane gli viene il mal di pancia. È particolarmente pesante, per lui, quando la sera i figli gli chiedono dove sono le mucche e lui pensa a come spiegarglielo.
La carne bovina è attualmente richiesta e Marro ha potuto vendere le mucche a un prezzo relativamente alto: 2800 franchi per animale. Nonostante ciò, alla fine dell’anno avrà comunque una perdita fino a 12mila franchi. Anche Martin Hübscher, presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa lattiera Mooh, produttore di latte in proprio e deputato nazionale zurighese UDC, dice: «Ora dobbiamo fare attenzione che il prezzo del latte non crolli». All'inizio della settimana, nella sua newsletter, Mooh ha richiesto la collaborazione di tutti gli operatori di mercato, per evitare quotazioni al ribasso e un calo verticale del prezzo. In caso di dubbio, è meglio procedere con la macellazione. Hübscher spera che l’appello si diffonda e lui stesso lo ha seguito all’inizio della settimana. Ha mandato anticipatamente al macello quattro delle sue mucche. Erano mucche anziane, dalla cui carne ora viene prodotto hamburger. La maggior parte finisce da McDonald’s, ha detto alla NZZ am Sonntag.
La misura è facoltativa - In Svizzera vivono mezzo milione di mucche da latte. Normalmente ne vengono macellate 85mila ogni anno, ma per compensare il surplus di quasi il 5%, quest’anno dovrebbero essere macellate 25mila mucche in più. La misura però è volontaria: resta da valutare quanti allevatori seguiranno l’appello.