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LUCERNA

A scuola con la tuta? A Lucerna ormai è un tabù

Il divieto, in vigore in diverse aule cittadine dall'inizio dell'anno scolastico lascia perplessi... più che altro i genitori. La direzione: «Scelta per motivi non solo pedagogici».
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Fonte Luzerner Zeitung
A scuola con la tuta? A Lucerna ormai è un tabù
Il divieto, in vigore in diverse aule cittadine dall'inizio dell'anno scolastico lascia perplessi... più che altro i genitori. La direzione: «Scelta per motivi non solo pedagogici».

LUCERNA - L'abito non fa... lo studente, eppure fra i banchi delle scuole della città di Lucerna le tute sono diventate un tabù.

Ne dà notizia la Luzerner Zeitung che spiega come, in molti ordini delle scuole comunali (che ospitano allievi dai 4 ai 16 anni) il ”training” sia tassativamente vietato dall'inizio di questo anno scolastico.

Secondo la direzione, sentita dal quotidiano, le motivazioni all'origine della decisione sono tanto pedagogiche quanto organizzative.

Da una parte «la tuta è un abbigliamento sportivo non consono alle aule scolastiche», dall'altra con questa normativa si tenta di evitare «la pressione sociale» e «l'isolamento di gruppi di persone» nel corpo studentesco.

Per quanto riguarda gli allievi più “grandicelli”, il valore è ulteriore chi inizierà un percorso di tirocinio deve rendersi conto che non potrà recarsi sul lavoro in tuta. Men che meno a colloquio.

Quali le reazioni? I più perplessi, a quanto pare, sono... i genitori: secondo diversi di loro, sentiti dalla Zeitung, «non tengono conto della realtà quotidiana dei bambini che corrono, giocano e spesso praticano sport dopo la scuola».

Fra gli studenti la faccenda non causa grande preoccupazione: «Sembrano dei pigiami, sono vestiti che si indossano a casa», commenta un allievo delle elementari. Anche per quelli degli ordini superiori la cosa «tutto sommato ci sta».

C'è solo un ma: «Sembra strano che una direzione decida su una cosa del genere», commentano alcuni, «mi sembra piuttosto invadente», aggiungono altri, «che cosa strana», concludono altri ancora.

Per le scuole però la norma non ha un carattere repressivo: «Ci teniamo che ragazze e ragazzi abbiano comunque la libertà, e la possibilità, di esprimersi», conferma il direttore scolastico David Schuler.

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