Il diritto penale minorile si dimostra efficace

Lo indica il Consiglio federale in un rapporto redatto su richiesta del Parlamento. Nel documento si formulano delle raccomandazioni ai Cantoni.
BERNA - Il diritto penale minorile svizzero è efficace e non è necessario intervenire a livello legislativo. Lo indica il Consiglio federale in un rapporto redatto su richiesta del Parlamento. Nel documento si formulano delle raccomandazioni ai Cantoni.
L'esecutivo auspica ad esempio che le autorità penali minorili cantonali valutino maggiormente il ricorso alla procedura di mediazione. Viene inoltre raccomandato ai Cantoni e all'Ufficio federale di giustizia di informare meglio il pubblico e gli specialisti sul diritto penale minorile e sui suoi strumenti (pene, misure di protezione, mediazione), per prevenire nuovi reati e tutelare i giovani.
Per il Governo è anche necessario intervenire per ampliare l'offerta di posti specializzati per giovani con gravi problemi psichici. Incombe tuttavia ai Cantoni il compito di creare un'offerta adeguata alle esigenze specifiche dei giovani autori di reati. Berna "continuerà a sostenerli finanziariamente in questo compito", scrive l'esecutivo.
Il rapporto pubblicato oggi fornisce anche alcune cifre sulla delinquenza giovanile: nel 2024 i minorenni accusati di aver commesso un reato ai sensi del Codice penale sono stati 10'918 (pari all'1,2% dei minori residenti in Svizzera). La tendenza sul lungo periodo è al ribasso, con lievi fluttuazioni anno per anno.
Per quel che concerne le violazioni della legge sugli stupefacenti (LStup), si è osservato un lieve aumento tra il 2009 e il 2017. Da allora sono tuttavia in costante calo.
Più in generale, i minorenni sono accusati principalmente di reati contro il patrimonio (danneggiamento, furto con taccheggio), contro la libertà (violazione di domicilio, minaccia) e contro l'integrità della persona (vie di fatto, lesioni semplici). Nella maggior parte dei casi, la criminalità giovanile ha un andamento a campana: aumentano nella prima adolescenza, raggiungono il loro apice nella fase intermedia e conclusiva e poi diminuiscono fortemente. "Soltanto una piccola percentuale di giovani mantiene anche in età adulta comportamenti criminali", sottolinea il rapporto.