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SVIZZERA

Bambini intersessuali, Berna cerca nuove linee guida

Creata una commissione per rivalutare l'aspetto etico dei trattamenti legati al disturbo dello sviluppo sessuale
Despoit
Fonte ATS
Bambini intersessuali, Berna cerca nuove linee guida
Creata una commissione per rivalutare l'aspetto etico dei trattamenti legati al disturbo dello sviluppo sessuale

BERNA - La Confederazione sta attualmente elaborando nuove linee guida per quanto concerne gli interventi chirurgici sui bambini intersessuali. A tale proposito, l'Accademia svizzera delle scienze mediche (SAMW/ASSM) ha istituito una sottocommissione per rivalutare l'aspetto etico dei trattamenti legati al disturbo dello sviluppo sessuale (DSD).

Con il termine intersessualità si indica un'appartenenza sessuale biologicamente ambigua. Ciò significa che lo sviluppo del sesso cromosomico e anatomico è atipico e i caratteri sessuali non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Una variante sessuale biologica può essere diagnosticata in età prenatale, dopo il parto, durante la pubertà o in età adulta.

Nel contesto clinico, per DSD si intende un concetto generico che in medicina include numerose diagnosi con cause, manifestazioni e decorsi differenti. Nonostante a livello di diritto delle assicurazioni il DSD sia considerato un'infermità congenita, ciò non implica che la persona interessata debba per forza essere sottoposta a cure mediche.

Alla nascita, un individuo deve essere assegnato al genere maschile o femminile in base alle sue caratteristiche genitali e in caso di ambiguità, finora ci si è sempre orientati ad attribuire il genere che appare più vicino al sesso che si possa ottenere con terapie mediche o chirurgiche di correzione. Queste pratiche sono però ritenute medicalizzazioni forzate (sottoponendo i bimbi a trattamenti ormonali) e interventi di chirurgia "cosmetica", poiché non sono mirate a un miglioramento della salute bensì al mero scopo di "normalizzare" la persona all'interno dei binari prefissati del sesso.

Da diversi anni, in Svizzera, le misure volte a rendere univoca o a definire l'assegnazione di genere nei bambini con DSD non vengono più adottate in maniera standardizzata. Tuttavia, scrive la SAMW/ASSM, in alcuni casi specifici, certi interventi vengono eseguiti ancora oggi. Queste situazioni pongono la comunità medica, ma in prima linea i genitori dei bimbi interessati, di fronte a complessi interrogativi di natura etica.

La questione riguarda soprattutto la legittimità di decisioni che comportano procedure chirurgiche irreversibili, eseguite quando il bambino o la bambina non può ancora esprimere il proprio consenso. Le nuove linee guida mirano a fornire un orientamento pratico a medici e genitori, ponendo particolare attenzione al benessere della persona interessata nel lungo periodo.

Sebbene in Svizzera le persone con varianti dello sviluppo sessuale siano relativamente poche, è indispensabile creare un ampio consenso a livello nazionale per orientare la pratica, sottolinea l'Accademia svizzera delle scienze mediche.

Da qualche tempo, le voci di chi ha subito tali interventi stanno trovando sempre maggiore spazio. Secondo la SAMW/ASSM, le loro esperienze sono spesso segnate da sofferenza e traumi. Ecco perché la sottocommissione è composta non solo da esperti ma anche da persone affette da DSD e direttamente coinvolte.

Nel valutare l'appropriatezza di interventi medici, il criterio principale deve essere il benessere del bambino e affrontare le esigenze dei genitori, riassume la SAMW/ASSM. Bisogna considerare non solo gli interessi e i bisogni del neonato, ma anche la prospettiva della persona nelle fasi successive della sua vita. Evoluzioni estremamente difficili da prevedere.

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