«Una tassa per chi prende l'aereo spesso»

È la proposta del Consigliere nazionale dei Verdi Christophe Clivaz. Critiche da vari esponenti politici
ZURIGO - Voli spesso? Beccati la tassa! È quanto propone il Consigliere nazionale dei Verdi Christophe Clivaz, che vorrebbe impedire i viaggi eccessivi "punendo" i frequent flyers. Ne parla in un articolo il sito 20 Minuten.
L'idea non piace ovviamente ad alcune forze politiche. L'Alleanza del Centro, con Priska Wismer-Felder, non nasconde lo scetticismo che riguarda soprattutto l'aspetto della protezione dei dati: «Dovremmo sapere chi vola, dove e quando» ha dichiarato la parlamentare.
Sulle barricate UDC e Liberali Radicali che considerano l'uscita politica «discriminante» e «paternalistica».
Ma cos'è che al consigliere verde ha fatto balenare l'idea del "balzello" aeroportuale? I dati dei transiti forse hanno giocato decisamente un ruolo: oltre 3,2 milioni di passeggeri hanno volato attraverso l'aeroporto di Zurigo ad agosto, un record storico, riporta 20 Minuten; e anche altri aeroporti svizzeri stanno registrando un traffico intenso, con la conseguenza che le emissioni di CO2 nei cieli svizzeri lievitano.
Così il consigliere vallesano propone «una tassa che aumenterebbe gradualmente con l'aumentare del numero di persone che volano in un determinato periodo. Rende i viaggi aerei più costosi per chi viaggia spesso, scoraggiando così i viaggi eccessivi», afferma Clivaz.
Non finisce qui: aggiunge che potrebbero essere applicati supplementi aggiuntivi a seconda della distanza e della classe di viaggio. Clivaz sostiene che «la popolazione svizzera vola il doppio rispetto a quella dei Paesi limitrofi».
Il consigliere verde esenterebbe dalle tasse «il primo volo a persona all'anno. Questo meccanismo garantisce che le persone con redditi bassi non siano escluse dai viaggi aerei a causa della politica climatica». Clivaz cita anche studi che dimostrano che «le persone appartenenti a nuclei familiari con un reddito mensile superiore a 12.000 franchi volano cinque volte più spesso di quelle con meno di 4.000 franchi».
Nadine Masshardt, vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito socialista condivide questa preoccupazione. «Rispetto ad altri mezzi di trasporto, il trasporto aereo gode di un trattamento fiscale preferenziale», afferma. Proprio perché gli svizzeri sono tra i viaggiatori più assidui, «la tassa è necessaria come compensazione».
Secondo il Consigliere Nazionale Martin Bäumle, la proposta di questa nuova tassa «comporta solo ulteriori oneri amministrativi. Dovremmo invece progredire con i carburanti sostenibili» ha detto.
L'opposizione è netta da parte dei conservatori. «Si tratta di un'idea tipicamente ambientalista e folle», afferma il consigliere nazionale del PLR Christian Wasserfallen.
«La tassa discriminerebbe la nostra gente. L'americano che cambia treno a Zurigo, a differenza dello svizzero, non dovrebbe pagare la tassa», afferma.
Anche il consigliere nazionale dell'UDC Mike Egger respinge la proposta: «Una tassa del genere non giova automaticamente all'ambiente». Per lui l'imposta proposta è populista e rappresenta un «paternalismo arbitrario. Si dice alla gente come comportarsi. Questo ricorda uno stato cinese con cittadini buoni e cattivi», ha affermato Egger.










