Previdenza professionale, diverse ordinanze da modificare

Dall'introduzione della 13esima AVS alla liquidità per coprire i rischi di cambio. Ecco le proposte del Consiglio federale in consultazione sino al 3 dicembre.
BERNA - Prendere in considerazione l'introduzione della 13esima mensilità AVS, adempiere un mandato parlamentare e consentire agli istituti di previdenza di procurarsi rapidamente liquidità per coprire i rischi di cambio. Sono queste alcune delle modifiche di varie ordinanze nell'ambito della previdenza professionale che il Consiglio federale ha posto oggi in consultazione sino al 3 dicembre.
In particolare, l'introduzione, a partire dal dicembre del 2026, di una 13esima mensilità della rendita di vecchiaia richiede un adeguamento dell'ordinanza sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità (OPP 2). Quest'ultima stabilisce che le prestazioni di vecchiaia della previdenza professionale, aggiunte a quelle dell'AVS, non devono superare l'85% dell'ultimo salario soggetto all'AVS, indica una nota governativa odierna.
L'inclusione della 13esima mensilità nel calcolo potrebbe comportare il superamento di questa soglia e una conseguente riduzione delle prestazioni, che sarebbe in contraddizione con l'obiettivo della tredicesima rendita. La modifica proposta dal Consiglio federale esclude pertanto esplicitamente la 13esima AVS dal modello di calcolo, viene ancora precisato.
Sempre nell'OPP 2 è prevista anche una modifica che consentirà alle casse pensioni di coprire i propri rischi di cambio ricorrendo, temporaneamente e in modo molto limitato, a operazioni di pensione in cui l'istituto di previdenza agisce quale cedente (operazioni pronti contro termine).
Maggiore flessibilità pilastro 3a
L'esecutivo intende inoltre attuare quanto indicato nelle conclusioni del rapporto in adempimento del postulato Nantermod ("OPP 3. Maggiore libertà nella pianificazione successoria"), modificando le disposizioni sul pilastro 3a. In futuro sarà così possibile, per esempio per le persone che vivono in famiglie ricomposte, designare i propri figli come beneficiari prioritari del proprio avere di previdenza, anche nel caso in cui siano sposate o in unione domestica registrata.
L'obiettivo di questa modifica è di dare maggiore flessibilità agli intestatari della previdenza nella loro pianificazione, a favore di una cerchia limitata di beneficiari. Gli altri adeguamenti previsti in questo pacchetto di modifiche d'ordinanza sono di natura prettamente tecnica o redazionale, viene ancora rilevato.
Entrata in vigore scaglionata
Le modifiche dell'OPP 2 entreranno in vigore il 1° agosto 2026, vale a dire prima del primo versamento della 13esima mensilità della rendita di vecchiaia, previsto nel dicembre del 2026.
Le disposizioni concernenti la possibilità dell'intestatario della previdenza di modificare l'ordine dei beneficiari nel pilastro 3a entreranno invece in vigore il 1° gennaio 2027, per lasciare agli istituti del pilastro 3a il tempo necessario per adeguare i propri regolamenti, conclude la nota.