Passaporti confiscati e giornate da 15 ore: la cucina da incubo

La Procura di Basilea ha avviato un’indagine sulle attività di un ristorante i cui proprietari sono sospettati di tratta di esseri umani.
BASILEA - Poco più di mille franchi al mese per 15 ore di lavoro giorno. Videosorveglianza costante e passaporti confiscati. È l'incubo nel quale sono caduti i dipendenti di un ristorante di Basilea. I proprietari, una coppia straniera, reclutavano infatti cuochi da un paese asiatico (lo stesso da cui provenivano) promettendo una vita migliore in Svizzera. Una volta giunti sul Reno, però, le cose cambiavano velocemente.
La Procura di Basilea ha aperto un’indagine sulle attività della coppia sospettata di tratta di esseri umani. «Si tratta di casi isolati, ma possono verificarsi», ha dichiarato alla Basler Zeitung un avvocato del Servizio di assistenza alle vittime del Dipartimento di Giustizia e Sicurezza della città renana.
Le vittime, riferisce, «si trovano spesso in pessime condizioni di salute al momento dell’intervento della polizia, sia sul piano fisico che su quello mentale». Ai lavoratori vengono negate le cure mediche necessarie e, in caso di controlli, vengono persino istruiti a mentire per scagionare i datori di lavoro.
La questione però non è ancora risolta. Secondo quanto riportato dal foglio di Basilea, la coppia del ristorante è stata rilasciata dalla custodia cautelare dopo meno di tre mesi dietro le sbarre. Si rifiutano però di collaborare all'indagine, sostenendo di essere traumatizzati dalla custodia cautelare e quindi inadatti a essere interrogati.
Secondo quanto riportato dalla Basler Zeitung, la Corte d’Appello ha ritenuto “dubbio” che vi fossero prove sufficienti a sostenere l’accusa di tratta di esseri umani. Ha però riconosciuto gravi irregolarità nelle condizioni di lavoro, giudicando “confermati” il sospetto di sfruttamento dei dipendenti, la confisca dei passaporti e l’esistenza di un sistema di sorveglianza e controllo.
Il procedimento penale contro gli albergatori non è ancora concluso e non è ancora stato stabilito quando verranno presentate le accuse.