Il sito del suicidio assistito svizzero che sta indignando il mondo

Un'urna con le ceneri della madre arrivata per posta all'insaputa di tutti. Famiglia irlandese denuncia scarsa trasparenza. Pegasos travolta dalle polemiche
SOLETTA/DUBLINO - Esiste un sito che riguarda la Svizzera che sta indignando il mondo. Un sito che invita gli inglesi a venire nel nostro Paese per ricorrere al suicidio assistito.
Il tema è diventato dibattito sui giornali locali dopo il racconto pubblicato dall’Irish Indipendent di una famiglia che si è visto recapitare a casa una scatola contenente un’urna con le ceneri di Maureen Slough, 58 anni, e un certificato di cremazione. La storia è stata raccontata dalla figlia Megan.
Sua madre era venuta in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito con l’organizzazione Pegasos. La donna, affetta da problemi psichici era già protagonista di un tentativo di suicidio, e aveva mentito ai familiari dicendo di recarsi in viaggio in Lituania con un’amica. Due giorni dopo, la figlia ha scoperto la verità con un messaggio WhatsApp: la madre era morta il 10 luglio a Nunningen, nel Canton Soletta.
Pegasos, fondata nel 2019 e con sede proprio a Nunningen, è una realtà meno conosciuta di Exit e Dignitas, ma già finita più volte al centro delle polemiche in Gran Bretagna. Su Pegasos si sta creando un grande polverone di polemiche. Stando a un articolo della Nzz, la maggior parte dei suoi pazienti arriva da Paesi anglosassoni, dove “andare in Svizzera” è ormai diventata un’espressione comune per indicare il suicidio assistito.
Non è la prima volta che alcune famiglie inglesi denunciano di non essere state informate. Lo scorso anno un caso simile aveva riguardato una donna gallese di 51 anni. Pegasos aveva promesso maggiore trasparenza, ma nel caso di Slough qualcosa è andato storto: l’organizzazione ha dichiarato alla Nzz che la donna avesse presentato una lettera della figlia a conferma della sua consapevolezza. In realtà, secondo Megan Royal, quel documento e persino l’indirizzo e-mail di conferma erano falsificati dalla madre.
La vicenda solleva anche dubbi sulla capacità di discernimento della donna: i familiari ritengono che non fosse mentalmente idonea a ricevere assistenza al suicidio. Pegasos ribatte che Slough aveva superato una valutazione psichiatrica indipendente, risultando lucida e consapevole.
Oltre alle critiche dei parenti, l’organizzazione è contestata anche a livello locale. Pegasos ha acquistato lo storico Landgasthof Roderis, trasformandolo in una struttura per l’accompagnamento alla morte, ma molti abitanti di Nunningen parlano di inganno e chiedono il trasferimento del centro in una zona isolata.
Dal 2024 è pubblicizzata come "Gästehaus". Il Comune sostiene che serva una modifica di destinazione d’uso e la questione è ora davanti al Tribunale amministrativo cantonale. Inoltre, i residenti hanno lanciato una petizione firmata da diverse centinaia di persone, per lo più provenienti da fuori zona, che è stata ora presentata al consiglio comunale. Chiedono che il centro di eutanasia venga trasferito in un luogo disabitato, "lontano dalla vita del nostro villaggio".
Di fronte alle polemiche, Pegasos ha dichiarato che intende adottare misure più restrittive: non accetterà più pazienti con familiari viventi senza prima verificarne direttamente l’informazione tramite documenti e video colloqui. Quanto alla spedizione delle ceneri per posta, la direzione precisa che si tratta della prassi abituale se il defunto non ha espresso altre volontà.